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ci vuole

Da Sushit

Ci vuole passione per fare bene le cose, curare le rose, scalare pareti rocciose, trasformare l’organza nel ricordo più indelebile per le spose; trattare la sposa come una regina affinché le amiche ne siano un po’ invidiose; spolverare i tasti di un pianoforte, annaffiare una pianta di peperoncini per addolcire la sorte, accordare un sitar per essere un buffone di corte. Bisogna essere fedeli in ciò che si crede, viaggiare per il mondo e scoprire che dentro di noi sono le mete più certe, piegare cento volte un paracadute per volare sopra la morte. Accarezzare le api per avere il miele, imparare le lingue per ricominciare a costruire la Torre di Babele. Ci vuole passione per fare le cose bene, alzarsi di notte e seminare per la città il profumo del pane, creare opere d’arte che generino clamore e destabilizzino menti a quanto pare sane; mettere un naso rosso per camuffare l’odore di medicinale di un ospedale perché far ridere è l’impresa più ardua nell’epica personale. Imbracciare una tavola per avere la sensazione di camminare sul mare, usare un’altra tavola quando sotto i piedi si ha la neve. Per fare le cose come si deve bisogno ogni volta ripetere gli stessi gesti come si conviene. Ci vuole passione e quella si percepisce nelle vene. Le cose non vanno lasciate al caso che improvvisa e non agisce in maniera precisa, che abbozza una storia senza una chiusa. Incastrare due rime e credersi un poeta che canta una musa, studiare una causa per sostenere un’accusa. Ci vuole passione per cantare una canzone, per danzare, per tagliare i capelli perché la bellezza è una missione, indossare una divisa per servire una nazione, scrivere l’ultimo rigo di questa intuizione.

ci vuole


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