Nelle sedi della politica, a cominciare dal Consiglio comunale, vorremmo vedere discutere, anche per rispetto verso i nostri concittadini che hanno bisogno di trovare fiducia nel loro avvenire, questioni serie e non perdere tre sedute del Consiglio comunale tra diffide, rinvii, fughe e furbate, come è successo per il rinnovo dei revisori dei conti (pratica normalmente risolta con una votazione di alcuni minuti) in una l'atmosfera avvelenata da contrasti aperti e sottaciuti, da sentimenti di rancore e di vendetta da parte di una parte della minoranza (Pd, Pdl) dove, non avendo null'altro, la benzina del motore è una inquietante miscela di immaturità politica in combinato disposto con equivoci adescamenti.
Orbene, s'è ben capito, con chi abbiamo a che fare?
Il contesto partitico, se lo si esamina non tenendo conto delle dichiarazioni di principio e di alcuni, in verità vaghi, orientamenti ideologici, è formato dai resti in decomposizione di quello che fu il centrodestra e di quello che fu il centrosinistra; entrambi, avendo perduto man mano ogni connotato ideale, si sono trasformati, parliamo di Fidenza, in aggregazioni di struttura personale e amicale, si è creato un sistema assolutamente disinteressato al bene collettivo, dove, paradosso. gli interessi di parte vengono presentati come un bene collettivo.
Ma, lo diciamo a scanso di equivoci, anche in questo caso non si tratta di un problema da affrontare in chiave moralistica.
Però, a tutto c'è un limite e quando in un partito si viene a creare un apparato locale, magari addirittura - nel caso del Pdl - non eletto democraticamente da nessuno ma cooptato da vertici cooptati, che, per di più, ambisce a perpetuarsi, oppure - nel caso del Pd - mescolando questioni personali con quelle del partito; quando questo succede con maniacale continuità, quel limite viene superato e quel partito è nelle mani di poche persone alle quali non interessano le sorti della città, il loro scopo è soltanto l'affermazione personale e di gruppo, innestando, proprio per questo, all'interno del partito una lotta furibonda e senza esclusione di colpi, dove alla fine per sentirsi politicamente vivi, si frequentano i sogni più disperati e si consumano le azioni più ribalde... sempre, e ci mancherebbe, "per il bene comune" e per dare maggior lustro a questo paesone di Santi, Eroi, Sommozzatori e improbabili Catoni ...
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