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Ciak si Gi...mmi - Lo Hobbit una, meraviglia inaspettata
Creato il 26 dicembre 2012 da CalcisulcalcioTemevo che come per la trilogia di guerre stellari, il cui prequel aveva lasciato "freddini" molti fan specialmente nel suo primo episodio, anche la nuova saga Tolkeniana ci avrebbe deluso. Per fortuna, così non e’! Nel primo episodio, Lo Hobbit un viaggio inaspettato, la formula è rispettata, migliorata, splendidamente arricchita da nuove tecnologie. Il regista Peter Jackson aveva inizialmente deciso di lasciare il progetto in mano a Guillermo del Toro, uno dei più grandi visionari che ci siano ad Hollywood nell’ultimo decennio. Suoi ad esempio “Il labirinto del fauno” e Hellboy.
I due assieme alla moglie di Jackson per la sceneggiatura e a tutto il team di creativi ed effettisti della Weta hanno lavorato alacremente al progetto per più di due anni finché a causa di problemi burocratici-finanziari-legali, Del Toro stanco di dover rimandare l’inizio delle riprese decise di abbandonare il progetto. A quel punto Jackson si decise che per far decollare Lo Hobbit, solo lui poteva entrare in scena, o come direbbe Berlusconi “scendere in campo” . Mai decisione fu più felice.
Il film racconta le avventure di Bilbo Baggings, costretto suo malgrado ad un viaggio lungo e pericoloso insieme ad una compagnia di nani sguaiati e del vecchio amico Gandalf. Tutto quello che è ormai diventato regola della mitologia fantasy al cinema è rispettato, le lunghe camminate in cui si scorgono gli sconfinati paesaggi della Terra di Mezzo, i combattimenti strepitosi, le colonne sonore degne della Scala di Milano e le magie di Gandalf che arrivano a risolvere gli impicci meglio degli assist di Messi.
Ma Peter Jackson non è solo un grande "storyteller" che ha l’epica nel sangue facendo diventare grandi i personaggi, è anche un maniaco degli effetti speciali. Se nel primo gli erano serviti soprattutto per creare le battaglie con migliaia di personaggi fra orchi elfi ed umani, in questo è l’immagine stessa che viene rivista. Innanzitutto è il miglior 3D che si sia visto per un film girato dal vivo. E’ facile creare un 3D che funziona con un film d’animazione visto che te lo fa il computer nel migliore dei modi, ben altra cosa è farlo quando davanti hai attori in carne ed ossa e stai usando cineprese reali. Basta vedere i 3D precedenti dove alla fine l’unico che valeva veramente la pena era Avatar.
Seconda cosa ancora più rivoluzionaria, i fotogrammi al secondo, o per fare gli inglesisti fighetti il framerate. Praticamente da quando è stato inventato il cinema, siamo stati abituati che nelle sale i film si guardano a 24 fotogrammi al secondo. Standard da sempre più che sufficiente ad ingannare l’occhio quel tanto che basta affinché una serie di immagini che compaiono in sequenza, ci sembrino una finestra su un'altra realtà. Ne Lo Hobbit per la prima volta si è voluto raddoppiare , ci sono il doppio delle immagini che appaiono dentro un solo secondo e vi assicuro che fra 3D e 48fps la differenza si vede, accidenti se si vede!
Può non piacere, l’effetto è strano, in molti hanno detto che diventa così vero che quasi fa perdere la magia della finzione. Penso più che altro che sia una questione di abituarsi a vedere qualcosa di totalmente diverso da ciò che c’è stato fino ad ora. Del resto anche molti abituati ai film in definizione standard quando poi si son trovati davanti un full HD , inizialmente sono rimasti un po’ perplessi. Se volete godovervi a pieno questo film per come il regista ve lo vuol mostrare quindi dovete cercarci su google le sale HFR (high frame rate) in Italia. Ce ne sono una ventina, non tante e certe regioni ne sono sprovviste del tutto. Attendo commenti, take care!
di Gimmi Cavalieri
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