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Ciak si Gi...mmi - Tarantino Unchained

Creato il 22 gennaio 2013 da Calcisulcalcio
Ciak si Gi...mmi -  Tarantino Unchained
Se penso all’ultima volta che sono stato al cinema a vedere un western mi viene in mente Terra di confine (2003) di Kevin Costner, film meritevole, non un capolavoro ma godibile. In sala eravamo in tre. Per Django Unchained oggi bisognava picchiare la gente per entrare al cinema. E’ l’effetto Tarantino, l’ultimo dei grandi autori, o meglio ancora grandiosi. 
Il buon Quentin riesce a creare l’attesa, l’evento, l’eccitazione più di chiunque altro. Il suo solo nome è una pubblicità stratosferica e i risultati si vedono. Del resto questi risultati se li merita, i suoi film hanno sempre la giusta dose di ironia, azione, ma anche di riflessione. Questo in particolare, è il film più "d’autore" dell’autore, perché in questa particolare pellicola, al di là delle battute, dei fiumi di sangue, e delle musiche sempre curatissime, quello che Tarantino vuole sbatterci in faccia è la nostra vergogna, la profonda colpa dei nostri bisnonni, lo schiavismo. 
Django Unchained nasce da questo, dalla voglia del regista di parlare di un argomento così sconveniente sommata alla sua immensa stima per gli spaghetti western. Il titolo stesso del resto è una citazione ad un classico di Corbucci, Django. Il cast è di primordine , gli attori bravissimi , su tutti svetta Christop Waltz un ex dentista tedesco che ora fa il cacciatore di taglie. Django, interpretato da Jamie Foxx viene liberato perché il dott. King Shultz ha bisogno che lui gli riconosca due ricercati per i quali ha lavorato in una delle grandi coltivazioni di cotone. 
L’accoppiata funziona alla prima missione e così questo ex dentista che parla come un gentiluomo del 1600 gli propone di lavorare insieme per un po’, giusto il tempo affinché Django possa risparmiare quanto gli servirà per comprare la libertà della moglie, schiava anche lei. Della storia non vi dico altro, se un consiglio, godetevi ogni particolare, ogni dettaglio, dalle zoomate che richiamano proprio un certo cinema italiano ormai dimenticato, alle musiche compresa una canzone scritta appositamente da Morricone ed interpretata da Elisa, e scusate se è poco! 
Il film è bello lungo, due ore e mezza, e non ci sono interruzioni quindi andateci belli riposati, sazi e magari fate anche una scappatina al bagno prima di entrare in sala, perché poi non solo non avrete il tempo di andarci, ma non vorrete staccarvi dallo schermo neanche per mezzo secondo. Adios gringos, take care!  
di Gimmi Cavalieri

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