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Cialente, De Magistris, Pisapia, Vendola: la sinistra a picco

Creato il 08 marzo 2011 da Concretezza

Se non c’è un paese al mondo che ha un presidente del Consiglio che frequenta minorenni, è vero anche che non c’è un paese al mondo in cui l’opposizione non riesce a cacciarlo. E al contrario peggiora la sua situazione. Sono infatti imbarazzanti i casi che arrivano dai pochi territori che governa la sinistra. Il caso Cialente non è certo scoppiato oggi, ma è l’emblema della difficoltà della sinistra ad essere un’alternativa valida. Il sindaco sarebbe infatti assediato praticamente da sempre da gruppi politici ed economici che cercano di lucrare sulla poca forza politica del primo cittadino aquilano. E perciò personalmente penso che le sue dimissioni siano un atto positivo, che consegnerà la città alla destra, ma che farà terminare un saccheggio peggiore. Che si affiancava da mesi alla ricostruzione dei consensi governativi, più che delle case degli aquilani.
La situazione napoletana è addirittura peggiore. Bande che si fronteggiano per la poltrona di sindaco a colpi di cinesi in fila per le primarie, debolezza del Pd, un ex magistrato che è arrivato alla politica grazie ad inchieste che poi sono risultate fallimentari che si autocandida sindaco, e di conseguenza la città consegnata alla destra. Che vorrei ricordare ha come coordinatore del principale partito un certo Cosentino.
Poi ci sono Pisapia e Vendola, i puri. Quelli che dovevano salvare la sinistra dal mostro Pd e che invece sono stati smascherati come i peggiori rappresentanti della politica del magna magna. Pisapia con le note vicende dell’affittopoli milanese, e Vendola con un ex assessore per cui è stato richiesto l’arresto. Insomma di questo passo Berlusconi ci governerebbe anche da Rebibbia.



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