La titolare della pasticceria con la quale sto collaborando, in questi giorni mi chiedeva perchè pubblico le mie ricette su un blog, visibili a tutti. A me veniva da ridere, perchè il web è zeppo di siti e blog che parlano di dolci, e confermo che ci sono persone estremamente capaci, bravissime pur non essendo del “mestiere”. Di cosa dovrei preoccuparmi, del copyright sulle mie torte, manco fossi Giotto? E allora i vari Montersino, De Riso etc etc. Dovrebbero chiedere i diritti come la Siae ogni volta che si esegue un loro dolce ahahah Bene, finiamo con lo scherzo! Il “mestiere di pasticcere” lo sto imparando da qualche tempo, e man mano che vado avanti sono “strafelice” di aver scelto questa strada, dopo averne percorso una che mi ha riempito di infelicità. Stare dietro ad una scrivania evidentemente non era il mio destino. Questo mestiere è vero, è faticoso, ma quello che impari ogni giorno è tanto, lo stupore che mi pervade ogni volta che scopro nuovi sapori e mix di ingredienti, rende le mie giornate decisamente più serene e colorate. Un sapore di un determinato ingrediente, mi fa scattare la molla per creare nuovi dolci, sono estremamente legata alla nostra tradizione culinaria, l’Italia l’adoro pur essendo “inkazzata nera” con chi ne sta distruggendo la carica creativa e talentuosa. Pur avendo viaggiato molto ed aver sperimentato cucine diverse, posso affermare che la varietà e la qualità dei dolci del nostro bellissimo paese è varia e straordinaria, ma a quanto pare le mousse ed i parfait francesi insieme ad i macarons, stranno facendo strage di bigné e cassatine siciliane. Da nord a sud, in ogni paesino di questo stivale scopri casalinghe, frati, monache o semplici operai che in passato hanno inventato prelibatezze che ci tramandiamo da secoli, e noi tutti cosa facciamo? Andiamo a comprare la fudge chocolate cake o la carrot cake, vabbè che è attraente per la forma ed il colore, ma i sapori italiani ragazzi ve li ricordate?
Una delle cose che adoro mangiare sono i biscotti secchi, in particolare le ciambelline al vino ed i tozzetti, in seguito vi darò anche la ricetta di questi. Questo week end ho avuto modo di visitare Viterbo, e proprio la ho avuto l’ispirazione. Fare di nuovo le ciambelline al vino, ma mischiare la farina bianca con quella di mais. Il risultato è molto goloso e curioso, invito tutti a non esagerare, perchè questi dolcetti sono una vera droga…E ora la ricetta
600 g di farina così suddivisa
300 g farina 00
300 g farina di mais fioretto
1 bicchiere di olio (180 ml olio di semi)
1 bicchiere di vino
200 g di zucchero
una manciata di nocciole tostate e sminuzzate
mezza bustina di lievito in polvere
Forno ventilato 180° – 20/25 min
Versare nella ciotola le farine e mischiatele per bene. Aggiungete lo zucchero, il lievito e l’olio, infine il vino ed impastate. Aggiungete infine le nocciole ed impastate per bene.
Formare dei salamini lunghi e tagliateli di 8 cm., formate un cerchio e sovrapponete le due estremità,. Pprendete un piatto fondo, riempitelo di zucchero ed adagiatevi la parte della ciambellina e premete per far aderire lo zucchero. Porre delle file sulla teglia ricopera di carta forno ed infornate per 20/25 min a 180° forno ventilato.
Buona pausagolosa a tutti
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