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Ciao Alba

Creato il 21 marzo 2015 da Patuasia

Riceviamo dal dottor Carlo Vettorato e volentieri pubblichiamo.

Alba Piacquadio: un nome dolcissimo ed un  cognome che la faceva sorridere ed ipotizzava una frequentazione con un’ entità, una luce, un dio che allora, ma come anche adesso, era troppe volte nominato a sproposito. Ma Alba invece lo conosceva bene perché aveva scelto di seguirlo nella sua professione di medico anestesista e nella sua vita di donna all’avanguardia, coraggiosa, controcorrente e disponibile sempre a mettersi in gioco per il bene comune. Una delle prime donne chiamate a dirigere in Italia un Servizio di Anestesia e ad istituire il reparto di Rianimazione all’ospedale Mauriziano di Aosta. Alba era di sinistra perché la punta del cuore è a sinistra da sempre, era di sinistra perché era sempre stata dalla parte dei perdenti, dei deboli ,degli sfortunati, delle vittime di violenza e quindi anche di tutte quante le donne.

Quelle che ad Aosta, come altrove, abortivano e morivano nell’omertà più totale e nel silenzio complice di troppi: colleghi, autorità istituzionali, mezzi di informazione, tutti complici vigliacchi di morti e  devastazioni fisiche, psichiche e morali. Alba c’era con tutte quelle donne che si ribellavano nelle battaglie per un divorzio dignitoso ed il diritto all’aborto consapevole. Alba c’era sempre! Era vicina come una madre alle sue infermiere, ai suoi anestesisti e, come une leonessa, si batteva contro le caste, i privilegi, i soprusi, i silenzi, i giochi di potere e il maschilismo imperante nelle corsie degli ospedali. Le donne valdostane, quelle che adesso sono madri e nonne le devono molto per queste sue battaglie e molte altre, una per per tutte, quella per il controllo del dolore  post postoperatorio e soprattutto nel parto! Molti la vollero come consigliere comunale ad Aosta dal 1970 al 1975 e 15116 votanti videro in lei un possibile senatore della Repubblica nelle elezioni politiche del 1983.  Non fece comizi, non partecipò a cene eleganti, non distribuì santini ..ma tantissime persone, tantissime donne, le volevano bene e credevano nel suo messaggio di vita coerente.

E’ stata una moglie e una madre coraggiosa, è stata un medico di quelli veri in un periodo, quello degli anni 70-80, quando la sinistra era proprio una cosa diversa dalla destra, quando i valori, la fede, la forza, le speranze e l’onestà avevano un significato profondo. Ricordiamola così battagliera, con i ricci ribelli, il suo sorriso, i suoi zoccoli dal passo veloce, il suo immancabile rossetto e la sua saggezza di veneziana vera che aveva scelto di arricchire la Valle d’Aosta. La sua vita reale era assente ormai da tanti, troppi anni in un corpo sofferente ma il suo lavoro, la sua umanità, il suo sapere di anestesista contro il dolore e la sofferenza sono ancora tra noi. Ciao Alba.


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