Ho visto Berlusconi dimettersi.
E' così. Il 12 novembre 2011, Berlusconi si è dimesso.
E' sceso da un'auto blu al Colle con la sua solita faccia, salutando una folla che non era lì proprio per salutarlo ma più per mandarlo affanculo, e ha consegnato le sue dimissioni al presidente della Repubblica.
Dopo 17 lunghi anni di presenza in politica, dopo che nessun "Forza Italia" potesse essere pronunciato senza pensare a lui e all'inno del suo partito "E Forza Italia" e non mi ricordo le altre parole, Mr B, Nano, Berlusca, lascia l'osso e si ritira dalla scena.
Dopo Forza Italia, Partito delle Libertà, Terzo Partito, Quinto elemento e Partito della patata, Berlusconi ha deciso che era meglio smetterla.
Dopo che l'abbiamo visto al naturale, al trapiantato (che veniva giustamente definito "Look estivo" dal suo TGCOM), all'insanguinato, alle festine delle medie e in compagnia di buoni amici, Papi si è dimesso e magari prende la saggia decisione di
Dopo le Ruby, le Noemi, le Marystell, le Sabina, le chisselericordapiù, Nano ha deciso di ritirarsi dalle scene. E magari di smettere pure di farsi le diciottenni. E le signorine così per bene per cui ha un debole.
Dopo le infinite leggi a suo favore, dopo le gaffes, dopo le scarpette con il tacco e gli strafalcioni linguistici, dopo i Bunga Bunga, gli scandali, le intercettazioni, e se elenco tutto sto qui fino a posdomani, Mr B. ha firmato un foglio e ha liberato una nazione.
E io vorrei ricordarlo così, con delle frasi che riassumono i suoi 17 lunghi anni di carriera politica.
I 17 anni di cazzate che abbiamo ascoltato, i blablabla e le promesse che lui non ha mai mantenuto, ma che probabilmente mai nessuno manterrà.
Le frasi celebri, quelle per cui pure il cane di Ferrara si sarebbe pisciato sotto dalle risate. Insieme a tutto il resto del mondo.
"Sono un galantuomo, una persona perbene, un signore dalla moralità assoluta."
Soprattutto galantuomo. Soprattutto una persona dalla moralità assoluta. (Correva l'anno 2003.)
"Su Napoleone ovviamente scherzavo: io sono il Gesù Cristo della politica, una vittima, paziente, sopporto tutto, mi sacrifico per tutti."
Lui difatti si sacrificava moltissimo per le sue ragazze. E per i Bunga bunga party. (Correva l'anno 2006.)
"Accusare di corruzione me è come arrestare madre Teresa di Calcutta perché una bambina del suo istituto ha rubato una mela."
Corruzione? Berlusconi? Quante mele avete rubato, eh? Cattivi.
"Venghino venghino a investire in Italia, che non ci sono più i comunisti, ma belle segretarie."
Questo lo diceva nel 2007. Per quello poi ha fatto ministre tutte quelle belle ragazze così intelligenti.
Tipo la Minetti.
"Mussolini non ha mai ammazzato nessuno, Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino."
Correva di nuovo l'anno 2003. Di certo una buona annata.
"Prodi è la protesi di D'Alema."
Anno 1996. Prima che lui divenisse la protesi dei suoi capelli.
"Se mi è consentito, e mi è consentito."
Magari non gli fosse stato consentito.
“Hanno tutto quello di cui hanno bisogno, hanno cure mediche, cibo caldo… Naturalmente la loro sistemazione attuale è un po’ precaria, ma dovrebbero provare a prenderlo come un weekend in campeggio.”
2009, ai terremotati abruzzesi che di andare in "campeggio", come diceva lui, non vedevano l'ora.
"Gli studenti veri stanno a casa a studiare, quelli in giro a protestare sono dei centri sociali e sono fuori corso."
Parla quello che è fuori corso da una vita. Anzi no, che nemmeno ha studiato. (Correva il 2010. E correva quella ministra con quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così, da strega.)
"Sei povero? Colpa tua."
O sua?
"Rutelli è così bello che sul dizionario, alla voce "bellezza", c'è la sua foto."
Controlliamo ora la voce... no, aspetta, sono indecisa. Troppe voci.
Ma io vorrei ricordarlo così, che si divertiva alle festine nella villa di Arcore, con i suoi amici e le sue amiche, con quel sorriso sempre stampato in faccia, il viagra in tasca, il telefono sempre occupato, l'agenda piena di appuntamenti e una delle sue "amiche" sempre pronta a fargli compagnia.
E quindi guardiamo questo, e diciamo tutti insieme: Ciao, Berlusca, Ciao.