Ciao Harmonica Man!

Creato il 21 luglio 2013 da Chit @chit67

Nella giornata di ieri si è spento all’età di 84 anni Franco De Gemini, musicista, editore e produttore discografico di grande rilievo ma per noi di famiglia più e prima di tutto zio.

Difficile provare a presentare un personaggio come te, credo che nessuno meglio di te potrebbe farlo e raccontare cos’era per te la musica. Per questo, spero non me vorrete, se lascio direttamente a lui ed alle sue parole in quest’intervista il piacere:

Clicca qui per vedere il video incorporato.

Quelli che seguono sono i ricordi miei e del brother.

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Le occasioni per incontrarci complice la distanza e gli impegni non erano molto ma forse proprio per questo i ricordi che ho sono abbastanza nitidi. Due in particolare.

Quella volta che nel 1988 venni a Roma a vedere Springsteen e mi portasti con te in ufficio. Dovevi trovare un pezzo di Armando Trovajoli (decisamente non il mio “genere” di artista né di musica” ndr), ti serviva per il giorno seguente. Tirasti fuori i vinili e cominciammo ad ascoltare alcuni brani. Fu lì che capii che la musica è sicuramente patrimonio di tutti ma comprenderne e coglierne appieno le sfumature è patrimonio e fortuna riservata a pochi eletti. Mi facesti da Cicerone, riascoltammo alcuni passaggi e per un momento ebbi l’esatta sensazione che anch’io grazie a te avevo avuto questa fortuna.

 Una delle ultime volta che ci parlammo eravamo a Gravere sul balcone e scherzando ti dissi

“Zio ma tu appartieni a quella schiera di personaggi famosi a ‘metà’: tutti conoscono i tuoi brani ma pochi il tuo volto”.

Mi guardasti e ridendo rispondesti “Sono alto quasi due metri, peso più di cento chili, pensa se me toccava fa’ er personaggio ‘intero’!”.

Ed effettivamente…

Ciao zio!

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Non è che ci si frequentasse molto. Ma d’altra parte nella nostra famiglia accadeva così. I legami tra parenti non sono stati mai particolarmente forti.

Nel caso di zio Franco e zia Luciana (la sorella di mia mamma) la situazione, se si vuole, era resa maggiormente difficile dal fatto che dopo essersi sposati erano andati ad abitare a Roma.

Lui assomigliava all’attore francese Lino Ventura e suonava l’armonica a bocca. E l’ha suonata in molte colonne sonore. Circa ottocento.

E non cose da poco, perchè ha suonato con Bernstein nella registrazione della colonna sonora del film “West side story” e poi in buona parte delle colonne sonore composte da Ennio Morricone per i western di Sergio Leone.

Nel film “C’era una volta il west” è lui che dà il suono all’armonica di Charles Bronson (http://www.youtube.com/watch?v=kNAfdgIfaEw) in un pezzo meraviglioso.

Un giorno mi raccontò che per quel pezzo lui aveva a disposizione tre note ed il suono doveva inventarselo in base alle istruzioni che Morricone gli aveva appuntato in stampatello maiuscolo su un foglio di quaderno mezzo strappato.

MA SEMPRE CON DOLCEZZA
RANTOLO – GRIDO -RABBIA
DOLORE- ODIO- OSTINAZIONE
FREDDEZZA – VELENOSO -ALLUCINATO
- COME UNA MALEDIZIONE -COME UN
DESTINO CHE SI COMPIE – CON I COGLIONI
AGGHIACCIATO CON POESIA  FUORI DEL TEMPO

Ne è uscito un brano musicale struggente e suggestivo che si sposa con i fotogrammi del film in maniera perfetta.

Come ho detto, non ci s


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