Triste giornata quella odierna , sfoglio La Repubblica ,edizione del 14 gennaio 2013, e
leggo Maurizio Crosetti che racconta la scomparsa di Sandro Carrea, non può che dispiacere a tutti gli amanti del Ciclismo, quello mitico degli anni Cinquanta, di Coppi e Bartali alla Grande Boucle con "i Francesi che s'incazzano e i giornali che svolazzano", cantava Paolo Conte. Mi è venuta in mente questa poesia del poeta Raffaele Ragone che apre la sua raccolta "La ruggine degli aghi",credo non ci sia modo migliore per salutare un atleta serio,onesto, uno che il 4 luglio del '52 indossa, perchè l'ha conquistata con merito, la maglia gialla e sembra quasi vergognarsi per averla tolta a Coppi,del quale era gregario,il quale gli sorride felice per lui.Altri uomini altri tempi che vanno ripagati con la stessa moneta che ci hanno regalato:la Poesia.
Giro della Campania
Fausto Coppi e Sandro Carrea,
di Raffaele RagoneForse nel '56
Abbiam teso l'agguato
A Fasto Coppi in discesa.
Verso il traguardo,
Non sapevamo quale,
Arrancava trafelato,
Ma protetto dal gruppo.
da La ruggine degli aghi ,Manni Edizioni
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a cura di Luigi De Rosa