Che meraviglia sfruttare il weekend a partire dal Venerdì! Ieri ho finalmente rivisto la mia amica Steph, che non vedevo da 2 anni (foto a venire). Sempre bellissima, con le sue amiche belghe ancora più belle e chic, e pure simpatiche(invidia).A Milano oggi c'era un sole stupendo, dunque ne abbiamo approfittato per fare i soliti giretti.
Avete visto la nuova collezione di Zara? E' tutta COMPLETAMENTE copiata dalle ultime 2 di Céline, dai top minimal ai tocchi di arancione, alle scarpe color carne (senza suola, aiuto). C'erano molte cosine interessanti.
Comunque, non so se oggi fosse scesa in centro tutta la campagna e periferia di Milano, ma la gente si dava le gomitate negli occhi nei negozi. Solita fila fuori Abercrombie (ma perchè??) e abbiamo osato entrare da Bershka, un'esperienza che non vi consiglio, data la musica a palla, le luci soffuse da mal di testa, e le bimbominkia impazzite che si contendono i maglioni di carta.
Mio padre mi ha purtroppo vista prima che uscissi di casa Venerdì, mi ha guardata con grandissima disapprovazione, ha cominciato a dirmi quanto fossero inappropriati i miei shorts e mi ha mandato messaggi fino a Sabato tipo: "Hai ancora gli shorts? Mah..." . Volevo fargli vedere l'ultima foto di Cherry Blossom Girl vestita più o meno così, ma non oso, ora si è fissato con Olivia Palermo...
In effetti mi guardavano tutti storto. Vabè, mai visto nessuno in pelliccia e shorts? Ma che volete? A Milano la gente non si fa certo scrupolo nello squadrarti da capo a piedi, di sicuro (anche io guardo tutti, ma almeno cerco di non farmi vedere).Comunque io me ne infischio, i miei shorts di jeans sono troppo comodi e la pelliccia mi tiene caldo.
Grazie amica lettrice che mi hai ricordato del negozio Stiù a Ticinese, per la modica cifra di 50 euro ho trovato i granny boots della mia vita! Stiù, amiche, Ticinese, Milano.
Stivaletti in pelle, con suola di gomma, molto carini. Massimo 80 euro, ma ci sono ancora i saldi. Sento che ci tornerò. Già ho fatto due chiacchiere con il venditore, dimostrandogli la mia solidarietà ("anche io ho lavorato in un negozio di scarpe...") e ci siamo scambiati aneddoti su clienti pazzi, haha.
Come si è conclusa la giornata a Milano? Con me a Brescia.
Sono arrivata baldanzosa alla stazione di Milano, in tempo, con le mie 4 borse e gli zoccoli che ormai mi avevano sfinita, e sono saltata sul mio treno. Ho abbassato il tavolino, e mi sono addormentata di botto, testa coperta da capelli, immersa nella pelliccia. Mi sono svegliata alla stazione di Mantova. A quanto pare il treno non era il MIO treno. Seguono telefonate ai miei amici che mi danno della stordita, a mio padre che ormai mi odia (ricordiamoci l'episodio del marciapiede del giorno prima) e ricevo indicazioni per andare in un paese sperduto (Piadena??) e riprendere il treno li. Aspetto mezz'ora alla stazione di Piadena, tutti che mi guardano, riprendo il treno, un mini trenino a due carrozze. Sono lì tranquilla che mi leggo il mio New Yorker ...e no! Un tizio mi deve importunare con stupide domande. Faccio grandi cenni con la testa senza rispondere, e continuo con la lettura nel più assoluto mutismo. Non so a che ora arriviamo a Ghedi, cretino. Il tizio comincia a camminare nella mini carrozza (vuota, vi ricordo), fermandosi a fissarmi, proprio davanti a me, ogni due secondi. Poi cambia carrozza, poi torna e si ferma davanti al mio sedile. Dopo 10 minuti di questo giochetto non riesco più a leggere, e mi sento in trappola. Il tizio blocca la porta della carrozza e mi fissa. Aspetto che si volti dall'altra parte per scattare con le mie quattro borse, sbattergli la porta in faccia e precipitarmi verso la carrozza del macchinista, ed entrare ansimando :"posso stare qui con voi??".
Il macchinista mi guarda e mi dice ;"Si, tanto tra poco siamo a Brescia".
A BRESCIA?
A quel punto ho dovuto trattenere le lacrime e chiamare mio padre, che impietosito dalla storia del molestatore (ricordiamoci che io ero praticamente in mutande e pelliccia), parte per venirmi a prendere. Io intanto mi accomodo con i macchinisti (sono 3), che mi introducono a questo bellissimo mestiere, a cui se vi interessa potete accedere tramite un concorso, ma sappiate che i posti sono limitatissimi. Ci sono vari pro e contro... vabè, la lezione sul macchinista ve la faccio un'altra volta. Insomma, scendo a Brescia, dove uno dei 3 macchinisti si ferma con me alla stazione per accertarsi che io rimanga intatta ( e meno male- ciao belle persone della stazione di Brescia!) , e finalmente arriva quel pover'uomo di mio padre, che mi riconduce a casa-ancora maledicendo i miei shorts.
Ed eccomi qui. E' stata peggio di quella volta che in Francia dovevo prendere il bus e invece la partenza era prevista per il giorno dopo? O di quella volta che ho aspettato tutta la notte da sola all'aeroporto di Lisbona nascosta in un angolo? O quella volta che non avevo le chiavi di casa e ho aspettato nella hall del mio residence l'omino dall'alba alle 10,dopo un viaggio di 10 ore, sdraiata per terra addormentata? Mhh, non saprei. Comunque, in tutto questo telefono a mia nonna per dirle che torno a casa con papà (pensavo di arrivare a Parma e andare da lei), omettendo il fatto che sono in realtà a Brescia, e mi dice :"Ah, Giulia, meno male che non vieni qui, è pericoloso! Prima mi è suonato il campanello, e ho risposto pensando fossi tu. Sai chi era? Uno che mi ha detto " se vuoi vengo a leccarti i piedi"!Ma mamma mia, che gente in giro! Pensa se fossi stata lì!"... E stasera (Domenica), se siete a Parma e non sapete che fare, venite al Dadaumpa, il mio amico Alle mette muscia funky dalle 20 alle 24!