Mi piace il fantasy e, ancor più, mi piace l’urban fantasy. Non ne faccio un mistero, sebbene legga prevalentemente altro ‒ e quasi sempre letteratura americana – trovo sempre il tempo per un buon fantasy.
Quando il diavolo ti accarezza è stata una bella sorpresa. Un po’ me lo aspettavo perché mi fido ciecamente dei consigli della persona che lo ha letto, ma non pensavo mi avrebbe trasformata in una fangirl dell’autore. Senza contegno proprio, nonostante la mia non più giovane età.
Lena, una studentessa universitaria normale, che vive a Milano e lavora in un bar per guadagnarsi quanto le basta a malapena per andare avanti, si ritrova d’un tratto catapultata in quella che potrebbe tranquillamente essere una puntata di Supernatural. Sì ok, non letteralmente, quindi nessun Jensen Ackles e nessun Jared Padalecki nella vita di Lena (purtroppo!). La vita di Sofia, amica d’infanzia di Lena, è in pericolo perché qualcuno ha evocato un demone, Arioch, per farla fuori. Ma perché? Questo è l’interrogativo che il lettore, insieme a Lena, si porrà per buona parte del romanzo.Il ritmo, incalzante, incuriosisce a tal punto da far sì che il romanzo venga letteralmente divorato. O almeno questo è quanto è successo a me. Letto d’un fiato, senza curarmi della gente intorno a me, saltando le pause pranzo al lavoro, andando a dormire a orari improponibili per chi la mattina dopo ha necessità di buttarsi giù dal letto alle 7.Tutto in Quando il diavolo ti accarezza è scritto e descritto bene: i personaggi, credibili e ben delineati – anche se Sofia rimane un personaggio secondario, sebbene la storia, in un certo senso, ruoti intorno a lei –, l’ambientazione italiana, anche questa credibile e ben strutturata, la storia narrata nel suo complesso.Non sempre gli urban fantasy riescono a convincere il lettore in tutti i loro aspetti, magari qualche elemento o anche un lato del carattere di uno dei personaggi stona o ci convince poco. Questo, per fortuna, con Quando il diavolo ti accarezza, non accade. Avrei, forse, dato più spazio al personaggio di Settala che, a mio parere, avrebbe tantissime cose interessanti da raccontare. Ma sono certa che Luca Tarenzi conosce bene il potenziale di questo personaggio e chissà, magari un giorno scriverà un romanzo con Settala come protagonista principale.L’unica cosa che, pensandoci bene, poco mi piace di questo romanzo è il titolo. Non che sia brutto o che non ci prenda nulla con la storia (come spesso accade) ma, accompagnato a questa copertina, sembra che si tratti di un harmony con protagonisti angeli e demoni. E sì che ci stanno gli angeli e i demoni e si dà il caso che ci sia anche una storia d’amore ma, credetemi, niente è più fuorviante del lavoro svolto da Salani.Adesso devo solo recuperare una copia di God Breaker perché, ecco, leggere Tarenzi fa bene al cuore degli amanti del genere, come me.






