Oggi termina il Salone del Gusto di Torino che quest’anno ha avuto per tema “Cibi che cambiano il mondo” e la mela di Newton è stato l’alimento simbolo del cambiamento.
«Si è perso il valore del cibo, ormai scelto solo in base al suo prezzo. – spiega Carlo Petrini, presidente di Slow Food – Dobbiamo lottare tutti insieme per dare spazio a un nuovo paradigma, che sostiene l’educazione alimentare, tutela il nostro territorio, promuove la diffusione di orti comunitari e ridà valore e dignità al lavoro dei contadini. E la base di questo nuovo sistema sta principalmente nel ridurre lo spreco di cibo, che oggi al mondo raggiunge addirittura il 45% di quello prodotto. La mia convinzione – conclude Petrini – è che il ritorno alla terra sarà una delle risposte fondamentali per uscire dalla crisi».
«Le storie dei protagonisti di Salone del gusto e Terra madre 2012 ci raccontano come si può cambiare il paradigma che regola questo mondo in crisi a partire dal cibo - dicono a Slow food -e dimostrano che possiamo fare qualcosa di buono per la nostra salute, l’ambiente e il sistema produttivo senza rinunciare al piacere del cibo e alla convivialità».
Oltre 1000 espositori provenienti da più di cento Paesi, 320 presìdi Slow food, di cui 200 italiani e 120 di altri 50 Paesi, cinque mercati internazionali da Tcherni Vit (Bulgaria), Mumbai (India), Tel Aviv (Israele), Beirut (Libano) e Foça (Turchia), 150 rappresentanti del progetto “Mille orti in Africa”. Ospiti d’eccezione i Balcani, con la vendita di prodotti di oltre 50 comunità del cibo, organizzati in quattro diversi percorsi che hanno messo in evidenza la biodiversità di questo territorio.