E' finita ieri la rassegna storica “La storia in piazza-popoli in movimento” che si è svolta a Genova per la terza edizione. Come per quelle precedenti sono riuscita a seguirne una buona parte ed a trovarla molto interessante sotto ogni punto di vista e soprattutto ricca di numerosi stimoli. Oggi vi parlerò della lezione "Cibi dell'altro mondo" tenuta dal Professor M. Montanari a cui ho partecipato insieme a Gulli e Cecilia mentre Marghe era a seguirne una riguardante i temi storici studiati in questi giorni.
La passione ed il desiderio di sapere di più del cibo che consumiamo ogni giorno ha trovato soddisfazione sul tema del movimento degli alimenti ed il suo adattamento nelle diverse culture per poi ritornare nei paesi di origine spesso sotto altre vesti .
Il cibo inteso come vegetali e animali ha subito nel mondo occidentale varie migrazioni che inizialmente, nel periodo storico, sono dapprima avvenute da est verso ovest.
Ne sono un classico esempio le pesche. Questo frutto proveniente dalla Persia in epoca forse pre-romana ne porta il nome latinizzato. Lo stesso viaggio ha fatto l'erba medica che proviene dalle terre mediane cioè dalla zona mesopotanica.
Dobbiamo agli Arabi grandi commercianti del Medioevo l'introduzione non solo dei frutti ma anche la coltivazione non solo degli agrumi, della bietola e della canna da zucchero che inizierà a sostituire il miele fino ad allora unico dolcificante, sulle coste del Mediterraneo.
Provenivano dall'oriente tutte le spezie che però per ragioni climatiche non potevano essere coltivate in occidente ed erano l'elemento distintivo delle classi privilegiate. Consultando i manuali di cucina dei grandi cuochi delle corti medioevali e rinascimentali si è scoperto che le spezie venivano dosate nelle vivande dei banchetti in base al rango dei commensali ospiti. Solo dopo la scoperta dell'America nel 1492 iniziamo ad avere un movimento di vegetali e animali da ovest verso est.
Il cacao era usato come bevanda rituale fredda dalle civiltà precolombiane e non piacque subito in Europa ma si cercò di riadattarlo al gusto vigente aggiungendo qualche elemento alla polvere tipo il latte e lo zucchero e soprattutto scaldandola.
La patata che proviene dal Perù non incontrò molta fortuna nei primi duecento anni. Dapprima fu usata come foraggio per gli animali e poi malgrado i vari tentativi di eruditi ed uomini di scienze di far conoscere al grande pubblico le sue semplici qualità si deve aspettare la crisi alimentare di inizio Settecento perchè si provi a mangiarla.
Lentamente viene assimilata e inserita nella tradizione culinaria europea fino a divenirne parte integrante e ne sono un esempio le patate fritte, fin dall'antichità si friggeva di tutto con olio, strutto, lardo e burro, ed i gnocchi o maccheroni che prima erano fatti di pangrattato e farina e man mano viene si inserita anche la patata. Verrà poi usata come cibo di largo consumo solo nell'Ottocento.
Spero di avervi fornito qualche dato interessante su prodotti che consumiamo abitualmente e di cui mi sono resa conto di sapere veramente poco sulla loro provenienza ed origine.
Per il pomodoro e gli altri alimenti vi rimando ad un prossimo post perchè temo di dilungarmi troppo...