Cicatrici nascoste di Antonio Paganelli

Creato il 15 gennaio 2011 da Edizionialtravista

Chi è Antonio Paganelli?

Nacqui il 23 giugno ’47, a Longiano, un paesino dell’entroterra romagnolo. A 17 anni partii a fare il tornitore in Svizzera. Tre anni dopo presi il volo per il Canada dove, lavorando di giorno e studiando la sera, vi rimasi fino al ’74. Ritornato in Italia mi sono laureato in Lingue, a Ca’ Foscari, con 110 e lode. Dopo aver vinto i concorsi per l’immissione in Ruolo ho insegnato francese fino alla pensione, sia alle Medie che alle Superiori. Subito dopo ho studiato restauro pittorico all’Accademia delle belle Arti di Ravenna, praticandolo in seguito come hobby, fino a qualche anno fa. In quel periodo ho fatto una scoperta di un certo rilievo: ho trovato sotto una crosta del ’900 un dipinto perduto di Anatole Dauvergne, noto rappresentante della Ecole française de peinture del XIX secolo. Dopodiché ho dedicato tutto il mio tempo libero a Cicatrici nascoste.

Bibliografia

- A. Paba, A. Paganelli, Didattiche delle lingue straniere, Panozzo Editore, Rimini,1982.

- Non ho mai partecipato a concorsi letterari.

SU PAGANELLI SCRITTORE - Nella vita mi sono posto molte sfide e spesso ho cambiato orientamento professionale. Ho fatto prima il tornitore, in seguito il tecnico meccanico, poi l’insegnante di francese e, dopo il pensionamento, il restauratore di dipinti antichi. Alcuni anni fa mi è nata la voglia di scrivere le mie storie, dopo aver gioito o essermi emozionato leggendo quelle degli altri. I miei modelli sono molto alti: Umberto Eco del Nome della Rosa e soprattutto la Yourcenar delle Memorie di Adriano. Non era la mia prima esperienza di scrittura, avendo pubblicato in precedenza con una mia collega, nel periodo di insegnamento, una Didattica delle Lingue straniere. Il mio esordio in ambito narrativo è cominciato con un romanzo storico, ambientato alla fine del Medio Evo e, anch’esso come l’esperienza precedente, scritto a quattro mani con una mia amica poetessa. Nel romanzo vi erano due storie intrecciate fra di loro: io ho finito la mia, ma lei non ha mai terminato la sua. Dopo aver aspettato invano mesi che completasse il suo compito, un giorno ho trovato in un mercatino delle pulci un documento cartaceo, che conteneva gli atti di un processo a un prete per un fatto di sangue, compiuto in provincia di Catania il giorno di Natale del 1871. Prendendo lo spunto da quella vicenda, invece di continuare ad aspettare Godot ho così cominciato a scrivere e terminato in un paio d’anni, da solo questa volta, il romanzo Cicatrici nascoste.

TARGET DEI LETTORI A CUI MI RIVOLGO – Non credo che Cicatrici nascoste sia un romanzo di nicchia o che si rivolga a una categoria particolare di pubblico. Un testo letterario di un qualche spessore, come un buon dipinto o una qualsiasi opera d’arte parla al lettore, o al fruitore dell’oggetto, a diversi livelli. Alcuni, i più distratti, colgono solo il significato superficiale della trama o della pura rappresentazione della realtà; altri, più sensibili o più attenti, trovano ulteriori sensi che vanno a toccare le corde emotive dei loro sentimenti. Lo scrittore, come l’artista, non è la persona più indicata per parlare della sua produzione: ne è  troppo implicato. Meglio il critico o il comune fruitore: ne hanno una visione più distaccata. Pur avendo ognuno di loro il proprio sguardo soggettivo, riescono a coglierne degli aspetti spesso sconosciuti all’autore, con maggiore obiettività. Cicatrici nascoste è, a mio avviso, un romanzo per tutti e alla portata di tutti. Dipenderà poi dalla diversa attitudine dei lettori, dai loro gusti, ad amare oppure no, questo romanzo.

INTERVISTA

DOMANDA Come e quando hai iniziato a scrivere “Cicatrici nascoste”?

RISPOSTA Ho cominciato a scrivere Cicatrici nascoste poco più di due anni fa. Stavo aspettando che la mia amica poetessa terminasse la sua parte di un romanzo precedente, che avevamo deciso di scrivere insieme. Io avevo finito la mia e lei era bloccata sulla sua.  Dopo aver aspettato mesi, senza risultati, pensai di scriverne uno da solo. Fu così che cominciai Cicatrici nascoste, romanzo terminato appena un mese fa.

DOMANDA Qual è l’argomento del libro?

RISPOSTA La risposta non è semplice. Se facessimo la stessa domanda ad un giornalista su di un suo articolo, probabilmente non avrebbe problemi a sintetizzarne il contenuto, ma se la stessa richiesta la facessimo, a esempio, a un pittore astratto o a un poeta, cosa ci direbbero? Forse, che nelle loro opere ci sono dei colori, delle forme, delle parole, delle assonanze, una musicalità e poco altro. Nonostante ciò, quel quadro o quella poesia, possono essere molto comunicativi, fino a toccare le corde emotive più profonde della nostra sensibilità. Così è anche, seppur in misura ridotta, per un romanzo che, pur servendosi della prosa per raccontare i fatti, non vuole limitarsi a questo. Per non sfuggire alla domanda dirò che l’argomento principale della prima parte del romanzo sono gli amori, le illusioni, le delusioni e le sofferenze di una giovane coppia durante il Fascismo. Poi la loro vita si intreccia con un fatto di sangue successo nella seconda metà dell’800…

DOMANDA Quale target di lettori pensi possa essere interessato a “Cicatrici nascoste”?

RISPOSTA Come ho già detto, credo che Cicatrici nascoste sia alla portata di tutti. Ci sarà colui che si limiterà alla narrazione, fatta in un linguaggio semplice, privo di espressioni o termini esoterici. Altri, però, apprezzeranno la pienezza della frase, la scelta della parola giusta, l’ambientazione storica o la caratterizzazione dei personaggi. Gli amanti dei romanzi storici tradizionali dovrebbero essere fra i  primi interessati.

DOMANDA Hai intenzione (o in progetto) di scrivere un nuovo libro (o un sequel). Ci parli di questi tuoi progetti futuri?

RISPOSTA Sì, ho intenzione di riprendere il primo romanzo che avevo iniziato a quattro mani, sperando che la coautrice termini la sua parte. Se non lo dovesse fare la riscriverò io, oppure cambierò il progetto iniziale della trama.

DOMANDA Che cosa diresti ai tuoi lettori per convincerli a leggere “Cicatrici nascoste”?

RISPOSTA Agli appassionati della Storia: l’opera ha molte caratteristiche del romanzo storico e inoltre contiene, in appendice, un documento vero del XIX secolo, gli atti completi di un processo.  Agli amanti dei misteri: già dovreste essere incuriositi dal titolo completo dell’opera, “Cicatrici nascoste. Il caso di Rosa Tropea” e dall’incipit, in cui aleggia un cofanetto dal contenuto misterioso. Agli affezionati delle memorie: l’io narrante del romanzo è il protagonista stesso, che costruisce la storia attraverso le sue memorie.  A tutti gli altri: leggete una storia originale che, anche se in buona parte inventata, è ambientata in un passato reale.

DOMANDA Un’ultima domanda: come ti trovi con la CIESSE Edizioni, la tua casa editrice!

RISPOSTA Con la Ciesse Edizioni, finora, mi sono trovato molto bene. L’editore è sempre stato corretto nei miei confronti e pronto alla collaborazione. Ogni qualvolta sono sorti dei problemi sono stati affrontati con franchezza e risolti. In questo periodo, di impegni editoriali stringenti, lavora di giorno e buona parte della notte per farvi fronte. Auguro all’editore che i suoi risultati siano all’altezza delle sue aspettative e a me stesso di continuare a pubblicare, presso la Ciesse Edizioni, i miei romanzi con crescente successo.

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