Buongiorno amici e amiche e ben ritrovati a tutti ,oggi vi scrivo da una città stupenda Firenze,bella anche in questi giorni d’autunno che colorano gli alberi dei viali e delle piazze ,davanti al mio albergo c’è per l’appunto “Piazza dell’indipendenza” vestita d’oro.Veniamo a noi innanzi tutto faccio gli auguri a tutti coloro che si chiamano Simone o Simona perchè oggi è il vostro onomastico e velocemente veniamo al tema di oggi ” Il ciclamino”.Questa bellissima pianta da fiore ha il grande pregio di fiorire in un periodo dell’anno in cui ben poche altre possono farle concorrenza. Il ciclamino ha un fiore di forma caratteristica e inconfondibile; le moderne varietà abbracciano ormai una vastissima gamma di colori che vanno dal bianco puro a tutte le tonalità di rosa e violetto, fino al rosso. Le foglie, spesse e carnose, sono anch’esse molto ornamentali. Si adatta poco agli ambienti interni molto riscaldati, dove la sua fioritura dura poco, mentre preferisce ambienti freschi e luminosi come un androne delle scale o nello spazio compreso tra una doppia finestra.In molti casi, specialmente nelle città dove il gelo non è troppo intenso, può stare benissimo all’aperto su davanzali, terrazzi o lungo il vialetto d’ingresso dell’abitazione.
Detto ciò vediamo come coltivarlo.
In questo periodo possiamo comprare piante in vaso già fiorite. Scegliamole con cura tra gli esemplari all’inizio della fioritura, così questa durerà più a lungo. Non trascuriamo anche le varietà nane che, specialmente se disposte a piccoli gruppi, danno un notevole effetto decorativo. La loro altezza è di circa una quindicina di centimetri, contro i venticinque/trenta centimetri delle altre varietà. Possiamo tenere i ciclamini nel vaso in cui l’abbiamo comprato oppure trapiantarlo in vasi più grandi o fioriere. Se decidiamo di tenerlo in casa scegliamo per lui il luogo più fresco e, se possibile, portiamolo almeno di notte in una stanza non riscaldata. Necessita di frequenti bagnature del terriccio, anche se non bisogna esagerare perché è sensibile a malattie fungine e batteriche che lo fanno marcire.Il metodo migliore per bagnarlo è quello di riempire d’acqua il sottovaso in modo che la terra la possa assorbire. Dopo un’ora circa eliminiamo però l’acqua che non è stata assorbita. Bagnando “dal basso” sembra che il tubero corra meno rischi di marciume e la pianta duri più a lungo. Eliminiamo periodicamente foglie e fiori appassiti con le forbici e concimiamo con molta moderazione ogni quindici-venti giorni usando un prodotto per piante fiorite. E’ consigliabile trattare le piante come annuali, eliminandole dopo la fioritura, in quanto è difficile ottenere piante rigogliose e fioriture abbondanti negli anni seguenti.Prima di chiudere il post ,un saluto particolare a tutta la redazione di “GiardinoWeb” e naturalmente a voi tutti che ogni giorno ci seguite e ci permettete di crescere.
Da Firenze: