Magazine Informazione regionale

Ciclicsta a Nocera urla: Terroni (video)

Creato il 17 maggio 2014 da Makinsud

Siamo a Nocera, in provincia di Salerno, dove in questi giorni la città è stata protagonista  di un presunto episodio di discriminazione rivolto  alla gente del posto. Al passaggio dei ciclisti del Giro d’Italia nella festosa città campana, in occasione della sesta tappa prevista tra Sassano e Montecassino, sembrerebbe che uno degli sportivi in gara abbia gridato l’infelice termine “terroni” rivolto alle persone affacciate sulla strada, intente ad osservare il percorso dei ciclisti nella loro città, e a fare il tifo. vjhk

Così l’entusiasmo delle persone, tra cui erano presenti famiglie, semplici cittadini o appassionati di ciclismo, è stato subito stroncato dalla mancanza di rispetto manifestata dal ciclista. Lo spiacevole episodio è stato casualmente ripreso da uno degli spettatori, attraverso un cellulare, il quale era intento a filmare il Giro d’Italia. Secondo il video chiaro ed inequivocabile non ci sono dubbi: la parola urlata in modo chiaro, e udibile da tutti, è stata proprio “terroni”, e proveniva dalla scia di ciclisti che passavano per quel tratto di strada. L’accaduto è stato segnalato anche alla Rai, e si diffuso velocemente sul web, dove è immediatamente scoppiata la polemica. L’opinione pubblica non approva questo tipo di atteggiamenti offensivi e discriminatori in quanto non sono di certo indice di sportività, infatti ciò che lascia di stucco è che un episodio del genere venga proprio dal mondo dello sport, che dovrebbe invece veicolare messaggi di solidarietà e di unità.

Tappa 9

Tuttavia, per quello che è accaduto non bisogna generalizzare e condannare il settore sportivo, ma chi si esprime in questo modo non può certo considerarsi un modello da imitare. Gli sportivi sono un esempio di umiltà, sana competizione  e lealtà, principi che non ammettono atteggiamento offensivi di nessun tipo. Il ciclista sul quale infuria la polemica sembrerebbe il corridore Agnoli, originario di Frosinone,  il quale per sua stessa ammissione ha dichiarato di essere stato lui a urlare il triste termine, dicendo di trattarsi solo di uno scherzo. Il ciclista si è giustificato affermando che la sua intenzione non era offensiva ma di gridare la sua appartenenza al Sud. Sarà stato davvero in buona fede? Ad ogni modo, scherzo o no il dubbio rimane, soprattutto a causa dell’utilizzo di termini offensivi che, anche se per scherzo non dovrebbero essere più utilizzati, poiché evocano un periodo storico dell’Italia durante il quale il Sud non ha passato un bel periodo a livello di integrazione e tolleranza. L’idea migliore per non andare incontro ad imbarazzanti equivoci? Eliminare certi termini dal nostro linguaggio.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog