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Ciclismo – La Bianchi resta in Italia?

Creato il 06 luglio 2010 da Sport24h


Di seguito il comunicato stampa della Five Bianchi Spa in risposta all’articolo del Corriere della Sera circa un possibile smantellamento della fabbrica di Treviglio e spostamento della produzione all’estero.
Due considerazioni:
- di solito il Corriere è molto informato sulle questioni di carattere sindacale
- non sarebbe la prima volta che un’azienda chiude in Italia e apre all’estero. Si chiama delocalizzazione e di solito la colpa si da o alla crisi o ai sindacati (vedi Marchionne)
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A seguito dell’articolo pubblicato martedì 6 luglio sul quotidiano Corriere della Sera, l’azienda FIVE Bianchi Spa chiarisce la propria posizione in merito all’infondata notizia che vede l’azienda prossima allo smantellamento della sede storica di Treviglio (BG) per trasferire l’intera produzione all’estero.
Bianchi conferma che i sindacati e le RSU (Rappresentanze Sindacali Unitarie) sono stati regolarmente informati dei piani aziendali in occasione di numerosi incontri sia interni che esterni (in alcuni casi presenti anche le autorità trevigliesi e la proprietà aziendale) circa i piani produttivi dell’azienda.
Come previsto dagli stessi piani aziendali, non è ipotizzabile la cessazione della produzione presso lo stabilimento di Treviglio. L’azienda mira piuttosto a sviluppare la produzione delle biciclette in carbonio e di alta gamma in genere, siano esse corsa o MTB. Ad oggi nulla di quanto precedentemente esposto ai sindacati ed alle RSU è stato modificato.
Per quanto riguarda il capannone, anche in questo caso i sindacati ed RSU sono stati costantemente informati sull’esistenza di varie opzioni percorribili, e del fatto che l’obiettivo dell’azienda è di rimanere sul territorio Trevigliese con tutte le attività correnti, tra cui ovviamente la produzione di bici di alta gamma. E’ intenzione dell’azienda, come sempre fatto, tenere le organizzazioni sindacali interne ed esterne aggiornate sugli sviluppi che mano a mano si presenteranno in merito al capannone.
Si esprime rammarico nel constatare che, nonostante gli sforzi di comunicazione interna ed esterna operati dall’azienda, permanga un clima di ingiustificata sfiducia nei confronti della stessa.  L’azienda, confermando la massima disponibilità nei confronti dei media, si riserva di accertare eventuali danni arrecati da terzi alla propria immagine ed alla propria posizione di mercato, e di rivalersi nelle sedi opportune se sarà necessario. (com stampa)


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