E' un arbusto dai fiori violacei, ed era già noto nell'antica Grecia perchè le donne lo usavano per tenere a bada gli eccessivi stimoli sessuali, anche nel Medioevo, quando i monaci erano soliti metterne i boccioli nelle vesti per frenare la libido. Del resto il altino non si smentisce mai, infatti il suo nome, "agnus castus", sta a indicare la qualità anafrodisiaca della pianta e le sue proprietà progestiniche. Nei suoi frutti, piccoli e allungati sono presenti le componenti (tra cui flavonoidi e glucosidi) in grado di agire sull'ipofisi e contrastare i sintomi debilitanti del periodo premestruale. Grazie alla sua azione antispasmodica, l' agnocasto ha la capacità di lenire crampi e tensione mammaria, di placare l'eventuale tachicardia e di attenuare gli stati di stress intenso che si riverberano a livello delle ovaie, causa questi ultimi d'irregolarità del ciclo mestruale, sia incaso di assenza dello stesso o in caso di emorragie troppo abbondanti.
Facciamo il punto della situazione: affaticamento lavorativo, tensioni familiari o la semplice interruzione del contraccettivo orale possono portare all'amenorrea (riduzione o scomparsa del ciclo mestruale) o di cicli ravvicinati; in questi casi l' agnocasto bilancia il sistema ormonale perchè regolarizza l'ovulazione, riduce in tal modo i cicli lunghi e allunga i brevi. E bene dunque assumerne l'estratto secco in compresse da 100 mg 2 volte al giorno per 12 settimane. Inoltre è buona norma associare all'agnocasto la salvia sclarea, nota fin dall'antichità per la cura dei malesseri femminili di origine nervosa: ottima nei bagni serali, diluire 8 gocce in acqua calda insieme a 10 gocce di tintura di agnocasto, e restare in immersione 15 minuti, soprattutto nei giorni prima del ciclo.
L'agnocasto è un buon complemento anche in fase di pre-menopausa, quando l'irregolarità del ciclo è spesso accompagnata da irritabilità, con conseguente rallentamento del metabolismo, stanchezza e talvolta una leggera forma di depressione. Le proprietà antiestrogeniche dell'agnocasto mitigano vissuti ansiosi, sbalzi di umore e vertigini tipici del climaterio. Assumere 30-40 gocce di tintura madre, due volte al giorno e lontano dai pasti per cicli di 2 mesi, interrompete 20 giorni e poi ripetere la cura.
E quando poi arrivano le noiose "caldane" e la costellazione dei sintomi circolatori tipici della menopausa, come gambe pesanti, ritenzione, palpitazioni e aritmie, è bene fare un trattamento mirato da ripetere anche quattro volte l'anno. Assumere 30 gocce di tintura madre di agnocasto sciolte in mezzo bicchiere d'acqua 2 volte al dì e associare una perla di olio di enotera, ottimo riequilibratore ormonale.