Ok che i panni sporchi si lavano in famiglia, ma qui si comincia ad esagerare. Nulla si sa, e nulla si può sapere, del futuro di Michele Scarponi.
Il ciclista marchigiano è stato sospeso dal Tribunale Nazionale Antidoping dal 1 ottobre al 31 dicembre scorso per aver frequentato il dottor Michele Ferrari nonostante questi fosse inibito (e dunque non potesse esercitare con nessun atleta, sebbene si sappia che ha avuto rapporti professionali anche con il marciatore Alex Schwazer tanto per citarne uno).
Dopo lo stop Michele Scarponi avrebbe potuto tornare alle competizioni, ma Lampre ha confermato invece la sospensione a suo carico e – secondo quanto rivelato da La Gazzetta dello Sport – puntato ad un compromesso tra le sue esigenze di lavoratore dipendente e quelle di uno sponsor, Merida, che vuole fare della linea verde e della lotta al doping il proprio fiore all’occhiello.
La Rosea ipotizza che il braccio di ferro tra le parti sia stato voluto da Lampre e Merida per alleggerire il contratto di Michele Scarponi, che “vale” 1 milione di euro per la stagione 2013 (dopodiché le parti si dovrebbero salutare senza troppi rimpianti): si punterebbe al reintegro con revisione al ribasso dell’ingaggio, pursempre con il rischio che un’inchiesta in corso a Padova possa coinvolgere nuovamente Scarponi in una storia poco carina.
Certo, l’evoluzione della vicenda non può che basarsi solamente su illazioni, specie dopo che (pubblichiamo il testo del comunicato stampa diramato) mercoledì..
..si è svolto un incontro tra i dirigenti del Team LAMPRE-MERIDA e il procuratore del corridore Michele Scarponi, alla presenza dei rispettivi avvocati.
Le parti hanno concordato un prossimo aggiornamento in relazione alle ipotesi di sviluppo del rapporto di lavoro.
Il Team LAMPRE-MERIDA non aggiungerà altro al contenuto di questo comunicato.
Novità all’orizzonte non se ne vedono, quindi; e il futuro di Michele Scarponi continua a rimanere un’incognita. In attesa di una prossima puntata, con la speranza che la spiegazione sia più chiara.