Il giorno 8 novembre 2014 i servizi meteo nazionali hanno relazionato, con toni drammatici, sulla formazione di un "ciclone tropicale" che, formatosi a Sud Ovest della Sicilia, era in rapido spostamento (direzione Sud-Ovest-Nord-Est) verso l'isola. A questo punto ci chiediamo se i meteorologi italiani siano stupidi oppure se agiscano in palese malafede, visto e considerato che i cicloni possono generarsi solo sugli oceani. Chiari gli obiettivi di questo tam tam mediatico che mira ad atterrire la popolazione, demonizzare le precipitazioni piovose, avvalorare forzosamente la tesi dei "cambiamenti climatici".
Ci sorge il fondato sospetto che, attraverso la manipolazione del clima, si ottengono diversi vantaggi strategico-economici e ci si avvicina sempre più alla legalizzazione delle operazioni clandestine di geoingegneria. Si deve assolutamente comprendere, invece, che le devastazioni sempre più frequenti di questi ultimi anni si devono alla guerra climatica e nulla hanno a che vedere con un fantomatico ed inesistente "riscaldamento globale da biossido di carbonio". Così, mentre i previsori di regime cianciano di "cicloni tropicali", ascoltiamo che cosa diceva a tal proposito il compianto Colonnello Edmondo Bernacca e confrontiamolo con quanto affermato in data non sospetta da un esperto meteo dell'establishment. Casualmente la pagina in questione è stata prontamente rimossa (perchè?) a seguito della nostra prima segnalazione su Facebook, ma ne abbiamo QUI uno screenshot che avevamo eseguito per sicurezza.
Cicloni: Niente paura, il Mediterraneo ci protegge
"Dopo le devastazioni provocate dai cicloni tropicali, come quello che ha colpito l’ex Birmania con un’energia 10 volte superiore a quella prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima, l’opinione pubblica in Italia si allarma e si chiede se queste calamità prima o poi si abbatteranno sui mari italiani. Fortunatamente la risposta è negativa: il mare Mediterraneo non sarà mai sufficientemente caldo da innescare il fenomeno. I cicloni tropicali si formano solamente nella fascia oceanica compresa tra circa 30°N e 30°S quando la temperatura dei primi 50 m di oceano è di almeno 26.5°C. L’aria a contatto con l’oceano caldo diventa instabile e sale verso l’alto, raffreddandosi per espansione e condensando in imponenti nubi temporalesche l’enorme quantità di vapore acqueo sottratto all’oceano; la differenza di temperatura tra la base e la sommità del ciclone è dell’ordine di 100°C, in grado di generare venti di 200 km/h.
I cicloni tropicali costituiscono la valvola di sfogo naturale attraverso la quale l’atmosfera si libera del surplus energetico che non è riuscita a trasferire dall’equatore ai poli con la normale circolazione, riequilibrando così le condizioni climatiche del Pianeta. E’ curioso osservare che i cicloni tropicali non si formeranno mai nelle vicinanze dell’equatore dove, pur essendo l’oceano molto caldo, risulta assente la forza di Coriolis che, legata alla velocità di rotazione della Terra, è in grado di determinare la necessaria deviazione alle traiettorie delle masse d’aria".
Inoltre, aggiungiamo noi, giacché gli uragani sono soggetti alla forza di Coriolis (legata alla rotazione della Terra) si muovono da Est verso Ovest e non nella direzione opposta.
Alla luce anche delle strumentali rimozioni di intere pagine Web, siamo allora di fronte all'ennesimo evento artificiale? Probabile.
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Le nubi che non ci sono più
La guerra climatica in pillole
Per una maggiore comprensione dei fenomeni legati alla guerra ambientale in corso, abbiamo realizzato l'Atlante dei cieli chimici.
NOTA: Le condizioni meteo e le attività di aerosol clandestine sono previste in base alle informazioni indirettamente fornite dal Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare. Dati a loro volta incrociati con le previsioni fornite dai portali meteo che sono debitamente informati delle operazioni di geoingegneria clandestina sul territorio italiano ad opera dei militari.