” Ecco per me attraverso tante basiliche del martire benedetto ampie negli spazi, sublimi nei tetti, festose in alto nei soffitti a riquadri, bagnate dalle acque e coronate dai portici, da ogni parte e dovunque insieme tutto ciò che in questi luoghi il nome del beato Felice é onorato, celebrato, posseduto, in tutti gli spazi é casa mia.” Ponzio Meropio Anicio Paolino – Carme XXI, 460
Ieri, approfittando di un calmo e fresco pomeriggio, abbiamo fatto un salto a Cimitile nel nolano (Campania). La storia di Cimitile è strettamente legata alle sue basiliche paleocristiane, costruite su una necropoli pagana (da qui il nome Cimitile – Cimitero), il cui nucleo principale sorse intorno al II – III sec. d.C. Cimitile rappresenta un patrimonio storico archeologico di valore inestimabile essendo uno dei primissimi insediamenti monastici d’Europa.
Il complesso consta di un’area di circa 9000 mq su cui sono stati edificati sette edifici di culto dedicati ai santi Felice, Calionio, Stefano, Tommaso e Giovanni, ai Ss. Martiri e alla Madonna degli Angeli sui quali domina la parrocchiale costruita alla fine del ‘700. Cimitile, la più antica testimonianza del Cristianesimo in Italia, era nominato Coemeterium per la presenza di sepolcreti e della tomba di San Felice, feconda di miracoli, e meta di pellegrinaggi. Oggi purtroppo in semi-abbandono. All’uscita, riconsegnamo la guida che gentilmente la funzionaria ci ha prestato per accompagnare il nostro percorso, chiacchieriamo un po’ sulla condizione dell’area e con nostra grande gioia ci accompagna nuovamente nella Chiesa di S. Felice e ci apre il piccolo museo (Antiquarium). Ricordatevi di chiedere di visitarlo, è prevista la visita solo accompagnati, per ovvie ragioni. Dentro al museo c’è anche un cunicolo dove si narra che fu fatto prigioniero San Gennaro (per chi non lo sapesse patrono di Napoli) e condannato a morte. La leggenda narra che uscì indenne da una fornace ardente. Non vi dico che pelle d’oca entrando nella sala della fornace (vedi foto).Una curiosità interessante è che nella cappella dei Martiri (la più antica e affascinante del complesso, purtroppo chiusa) contiene tracce del culto gnostico della Maddalena (vedi foto). Abbiamo avuto la fortuna che la gentilissima funzionaria, colpita dal mio interessamento, ha deciso di aprirci la cappella e farci vedere le sue meraviglie nascoste, tra cui varie tombe pagane (ad arcosolio in mattoni arrotondati) e gli splendidi affreschi. Nel ritratto la Maddalena regge tra le mani un vaso chiuso associabile a quello che ospitava l’olio profumato della unzione che precedette l’ultima cena. Interessante notare che il complesso basilicale contiene svariate raffigurazioni della Madonna, ma nelle più antiche essa appare priva di corona. Cosa vorrà dire? Altra curosità è legata al culto di S. Felice e ai suoi miracoli. Si narra della immersione, da parte di una pellegrina, del proprio rosario nella imboccatura che apriva su una vasca ribollente del sangue dei Martiri. La donna estrasse la corona ed una goccia di sangue colata da essa incavò un marmo ancora visibile a destra dell’ingresso, protetto da una piccola griglia in ferro.
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Per chi non potesse raggiungere Cimitile propongo qui di seguito un interessante reportage di 6minuti. Buona visione.