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Cina: a 25 anni dalla strage di Tienanmen, il governo minimizza commemorazione

Creato il 04 giugno 2014 da Nicola933

Sono trascorsi 25 anni dal quel 4 giugno 1989, data che segnò una pagina tragica della storia recente cinese. Il governo di Pechino, però, guarda con distacco alla faccenda e minimizza i fatti che accaddero allora rifiutando persino la pubblica commemorazione di quei morti.

Morti di cui ancora oggi non si conosce il numero preciso: “variano dalle centinaia alle migliaia” afferma l’Alto Commissario Onu  Navi Pillay. Oggi come allora, il Partito Comunista Cinese si guarda bene dal dare rilevanza alla strage degli studenti e degli operai che vennero uccisi in massa durante le proteste anti-regime in Piazza Tienanmen.

Già da un po’ di giorni, come accade ogni anno nel periodo precedente al 4 giugno, Pechino ha bloccato l’accesso ad alcuni motori internet che fanno riferimento alla strage, come Google. Piazza Tienanmen è blindata dall’esercito e dai paramilitari, così come le vie che conducono ad essa, e sono seminati ovunque posti di blocco che hanno il compito di controllare severamente turisti e passanti.

Anche la libertà di stampa, già normalmente ridotta, è stata ulteriormente diminuita. Nelle scorse ore un giornalista della France Press ha ricevuto dalla polizia l’ordine di cancellare alcune foto ritraenti discussioni tra poliziotti e turisti cinesi fermi ad un posto di blocco in attesa di entrare a Tienanmen. Altri giornalisti francesi sono stati ostacolati ieri mentre chiedevano ai passanti informazioni sui fatti accaduti 25 anni fa.

Il New York Times scriveva giorni fa che i giornalisti stranieri hanno ricevuto l’avviso del governo che li invitava a non recarsi a Tienanmen nei giorni vicini alla data della strage, onde evitare “gravi conseguenze”.  La stampa locale ha solo brevemente accennato alla strage, strage che del resto il governo ha sempre definito “incidente”: “la società  in Cina non ha mai dimenticato l’incidente di 25 anni fa, ma il non parlarne indica l’atteggiamento collettivo riguardo i fatti di allora”.

Atteggiamento collettivo? Come afferma l’Alto Commissario Onu Pillay: “Non è mai stata condotta un’inchiesta indipendente sui fatti accaduti tra il 3 e il 4 giugno 1989. Molto resta da chiarire e le famiglie delle vittime stanno ancora aspettando una spiegazione su ciò che è successo ai loro cari. Imparare da eventi passati non toglierà nulla ai progressi degli ultimi 25 anni, ma mostrerà il percorso compiuto dalla Cina per garantire che i diritti umani siano rispettati”.


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