Le tensioni salgono tra Cina e Giappone. La causa? Il contenuto del cerchio rosso. Lo sappiamo, sembra vuoto ma contengono qualcosa di interessante, ovvero… tre minuscole isole che Tokio vorrebbe acquistare da un privato giapponese e che secondo la Cina sono un po’ troppo vicine alla costa cinese (oltre a questo sembra vi siano dei giacimenti petroliferi).
![Cina-Giappone, si minaccia con l’atomica. Perché? Cina-Giappone, si minaccia con l’atomica. Perché?](http://m2.paperblog.com/i/138/1382861/cina-giappone-si-minaccia-con-latomica-perche-L-FzTutK.jpeg)
I retori da entrambe le parti scaldano i motori, e per capire quanto sia grave la tensione vi facciamo un esempio: un giornale cinese ha affermato che forse si dovrebbero rompere i ponti diplomatici e servire ai giapponesi una nuova bomba atomica.
Parole minimizzate dal governo cinese che ha affermato di avere moltissimi interessi economici nell’area e di non avere nessun bisogno di una guerra.
Ciononostante gli sgambetti abbondano da entrambe le parti, con manifestazioni in piazza, motovedette che invadono le acque nazionali, arresti di cittadini dello stato avverso e via dicendo.
Ogni piccola questione, dalle rotte marittime a pochi sassi contesi possono generare scontri gravissimi. Giappone, Vietnam, Filippine temono che se faranno concessioni alla Cina vi sarà il pretesto per una nuova richiesta. Scrive il The Economist: “In tale contesto, le controversie relative a pochi scogli potrebbero diventare importanti quanto l’assassinio di un arciduca”.
I governi asiatici dovrebbero cominciare a togliere il gas ai fuochi del nazionalismo che per così tanto tempo hanno alimentato. Un inizio sarebbe cominciare a pubblicare libri di testo privi di pregiudizi sugli altri.
Vittorio Nigrelli