Si sta tenendo oggi a Ginevra il vertice della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani che valuterà la situazione della Cina ed in particolare la sua politica in Tibet.
L’occupazione cinese dell’altopiano tibetano, la vasta regione che comprende gran parte dell’Himalaya, situata in posizione elevata in una zona strategica in mezzo all’Asia e dal quale nascono gran parte dei fiumi che riforniscono Cina ed India di risorse idriche, è stata spesso motivo di critiche da parte della comunità internazionale, anche riguardo alle modalità con cui Pechino starebbe mantenendo il controllo sulla regione.
La Cina ha dal canto suo presentato un corposo resoconto in cui difende le proprie posizioni e la propria azione in Tibet; nel documento infatti si legge: “Oggi il Tibet è in corso uno sviluppo economico, sta progredendo in campo politico, ha una cultura fiorente, una società armoniosa e un ambiente buono, il suo popolo e’ felice e gode di buona salute”, parole che di fatto cozzano con le centinaia di immolazioni di monaci tibetani che si sono dati alle fiamme negli ultimi anni per protestare contro l’occupazione e riportare l’attenzione dei media e dei governi esteri su questo tema.
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