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Cina. Proteste fermano costruzione nuova centrale nucleare

Creato il 15 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Cina, Guangdong, centrale nucleare, Xiamen, Dalian. Hong Kong, Jiangmen

Thanks to Simone Ramella.

A chi si ostina a pensare che le manifestazioni di piazza o sul web non portino mai a nulla e sia un po’ come piangere sul latte versato, è giunto finalmente il tempo degli agognati ripensamenti. Ed è proprio la Cina ad insegnarcelo con la protesta che ha costretto le autorità di Jiangmen a rinunciare alla costruzione di una centrale nucleare nella provincia di Guangdong, nella Cina meridionale. La protesta sostenuta dalla cittadinanza ha fatto sì che il governo sospendesse i lavori di costruzione conseguiti al progetto di un nuovo impianto nucleare: una tecnologia energetica che ogni giorno di più si sta ridefinendo, dimostrando di essere quanto mai sorpassata. Con l’esperienza moderna degli impianti ecologici e l’energia a basso impatto ambientale, il nucleare è più che mai obsoleto e superato.
La cittadina di Jiangmen costa di 4,5 milioni di abitanti, e le manifestazioni dei giorni appena trascorsi hanno mostrato come i movimenti sociali non siano più da ridurre al banale e sterile silenzio. Verrebbe da ricordare il motto trito e ritrito: “L’unione fa la forza!”, in questo caso s’è rivelato fruttifero. Jiangmen dista più o meno 100 chilometri da Hong Kong, e il rumore dei suoi abitanti ha permesso di fermare la costruzione di un impianto nucleare del valore di 6 miliardi di dollari americani, utile alla raffinazione dell’uranio. Tuttavia, grazie all’estendersi esponenziale di due manifestazioni di protesta via internet tra venerdì e sabato, il progetto è stato gettato alle ortiche.
Ma il dato che per certo scuote maggiormente l’opinione pubblica internazionale, è che per una volta la Cina non ha arrestato né caricato violentemente i manifestanti. Un’apertura forse alla libertà di espressione? Il successo delle manifestazioni ricorda in tutto e per tutto la protesta del 2007 a Xiamen e del 2011 a Dalian, dove per l’ennesima volta la classe media – scesa in piazza – ha ostacolato la realizzazione di progetti dannosi per l’ambiente. Sembra allora che la Cina si stia pian piano sensibilizzando sul tema dell’impatto inevitabile dell’inquinamento sulla salute degli uomini. La cittadinanza di Jiangmen, tuttavia, non è certo serena dell’esito delle due manifestazioni di venerdì e sabato. Il timore che i lavori per la centrale nucleare riprendano è piuttosto elevato.

Articolo di Stefano Boscolo


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