Boyhood è un film che la critica cinematografica non ha esitato a definire un “capolavorounico nel suo genere” .
Il film nasce da un’ idea del regista e produttore, Richard Linklater (già direttore di Prima dell’alba, Prima del Tramonto, Before Midnight e School of Rock) con la collaudata collaborazione dell’attore Ethan Hawke. Filmato per un totale di 39 giorni, nell’ arco di 12 anni, che gli è valso l’ Orso d’ argento come miglior regista al festival di Berlino. Un film che descrive con occhio speciale i normali dettagli quotidiani della crescita di un bambino in un contesto familiare americano. Una trama già vista, ma mai prodotta in una tale maniera, con pazienza, lungimiranza, ed anche azzardo, visto il rischio di perdere la partecipazione degli attori principali per strada trattandosi di un lasso di tempo così lungo.
Un film che descritto potrebbe sembrare banale, ma diventa speciale nella sua realizzazione: si seguono le vicende di un bambino del Texas, Mason (Ellar Coltrane), dall’ età infante fino all’ approdo universitario. Figlio di una coppia divorziata, deve sopportare suo malgrado le scelte fallimentari della madre (Patricia Arquette), bene intenzionata, ma col vizio di scegliersi l’uomo sbagliato. Il padre naturale (Ethan Hawke), svolge il ruolo del genitore inizialmente impreparato ad adempiere ai propri doveri da educatore, ma che bilancia le sue mancanze con il grande affetto ed amore che nutre per i propri figli.
La pellicola scorre senza pesantezza per 2 ore e 45 minuti, nei quali lo spettatore osserva la crescita di Mason: il film infatti appartiene a Coltrane, è il suo
personaggio il punto focale della storia, specialmente nelle fasi finali, durante le esuberanze adolescenziali, il diploma, la scelta dell’università, ed il tentativo di intraprendere una carriera da fotografo, dove ha talento, ma poca diligenza. Il regista Linklater dimostra di essere un vero poeta delle cose piccole, descrivendo le vicissitudini giornaliere senza essere scontato, ma anzi, geniale nella sua semplicità, descrivendo le esperienze ordinarie di molti americani senza astrazioni e trame inverosimili.Descritto come il miglior film dell’anno, Boyhood ha ricevuto un numero disarmante di recensioni positive, venendo acclamato dalla critica americana: “per essere un film che osa onorare i piccoli momenti e la vita che ne consegue, Boyhood non è solamente un capolavoro, ma un miracolo” (Washington Post); “In rare occasioni, un film riesce a catturare i momenti della vita reale. Boyhood è uno di quei film” (Wall Street Journal); “Boyhood è una esperienza che ti trasporta, che narra dei fatti più semplici” (New York Post); “pagherà i suoi dividendi emotivi per lungo tempo” (Time Out New York); “Boyhood brilla senza sforzo: dimostra come la vita di tutti i giorni possa essere riflessa in un film eccezionale” (TIME).
Boyhood è in proiezione nelle sale italiane dal 23 ottobre.