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Cinema d’essai: Cena tra amici

Creato il 06 dicembre 2012 da Leragazze

Cena tra amiciPremetto che questo post lo avevo pensato mesi fa, a ottobre, quando sono andata a vedere Cena tra amici con la mia amica Miriam. Lo aveva visto spicy la settimana prima e me lo aveva descritto come “uno dei film più belli che avesse visto al cinema: finalmente un bel film”. Così, calendario alla mano, mi sono messa alla ricerca di un giorno libero per poterci portare almeno uno dei miei figli. Il Marito era da escludere [anche se in realtà mi “doveva” 3 cinema: già perché l’anno scorso mi costrinse letteralmente a partecipare al sessantesimo compleanno di un suo cliente di banca. Una festa a sorpresa organizzata per lui dalla moglie cinese mia coetanea. Ve lo immaginate con quale spirito sono andata alla festa? L’unica idea che ho avuto è stata quella di estorcere al Marito 3 cinema in cambio: mai, mai sfruttata! Forse mi conveniva giocarmi l’asso nella manica con la richiesta della fedina di brillanti! Peccato che queste idee arrivino sempre quando è già tardi!] Nel frattempo Laura mi gela: al solo raccontarle la mia idea di andare a vedere Cena tra amici mi fa “ma… secondo me i bambini ti si addormentano… lo definirei assolutamente statico

Oh porca miseria penso io! Ma ormai la macchina da guerra era partita. Quando si mette in testa qualcosa ALicE non la ferma più nessuno.

Così grazio il Piccolo, concedo l’amnistia al Grande, e opto per la Figlia Femmina, ancora nell’età in cui le piace uscire con la mamma.

Coinvolgo l’Amica Miriam con sua Figlia e scegliamo insieme il cinema: tra il Fiamma (più vicino e più comodo) e il Delle Province (cinema parrocchiale più lontano e sicuramente meno comodo) scegliamo naturalmente il secondo (altrimenti l’Amica Miriam non avrebbe fatto in tempo a raggiungerci). Mi dice di andare avanti e mettermi in fila per i biglietti. Mettermi in fila? Faccio io. Ma se sta quasi per uscire dai circuiti cinematografici? E’ uscito un sacco di tempo fa! Lei però insiste e io, obbediente mi avvio per viale delle Province, dove chiedendo informazioni a un passante per sapere dove fosse di preciso il cinema, vedo una folla di persone sulla strada. Inizialmente penso a una manifestazione spontanea, o a un’adunata sediziosa… Poi mi rendo conto che… era la fila fuori dal cinema! Santo Cielo! Nemmeno fosse la prima di Titanic! O di Guerre Stellari! Mai vista tanta gente a un cinema a memoria di Ragazza! E la sala poi era gigantesca!!!

L’Amica Miriam mi spiega che, sarà colpa della crisi economica (il biglietto costa solo 4 €) o della crisi mistica (magari la parrocchia raccoglie tanti adepti) fatto sta che questo cinema è sempre stra-gremito di gente!

In ogni caso correndo al grido a li mejo posti! guadagniamo faticosamente 4 poltrone e ci godiamo finalmente il film.

E’ un film francese di quest’anno (2012), trasposizione cinematografica dell’opera teatrale “Le prenom” che ha sbancato i botteghini dei teatri francesi tra il 2010 e il 2011.

Come spesso accade il titolo è mal tradotto in italiano, visto che il film, pur svolgendosi durante una cena, ruota intorno alla scelta del nome di un nascituro.

La storia è semplice 5 amici/parenti di vecchia data (la padrona di casa, suo marito professore universitario, progressista, il fratello di lei, assolutamente conservatore con la moglie incinta (del bambino attorno al quale appunto ruota la scelta del nome) e in ultimo un vecchio amico del gruppo, un musicista un po’ effeminato portatore nel finale di grandi sorprese.

Il film non l’ho trovato per niente statico come sosteneva Laura: anzi: nonostante l’apparente ristrettezza scenografica avesse rinchiuso 5 persone intorno a un tavolo, il film è stato arioso, frizzante e pieno di battute a raffica.

I protagonisti, tranne uno, erano gli stessi dell’opera teatrale, quindi assolutamente dentro la loro parte, e soprattutto dentro i tempi comici.

La trama è niente affatto banale, visto che, come fosse un moderno vaso di Pandora, è stato sufficiente un argomento apparentemente innocuo, per far saltare fuori tra i commensali conflitti politici, generazionali, familiari, che a mio avviso non sono ravvisabili solo nel contesto francese in cui la sceneggiatura è stata scritta, ma potrebbero essere ravvisabili in ogni società europea.

Ne consiglio vivamente il noleggio, o comunque la visione in TV!



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