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Cinema/ “Piazza delle cinque lune”, di Renzo Martinelli (breve recensione)

Creato il 08 maggio 2014 da Antonio Conte

Consigliare un film da vedere non lo è facile come in quanto tradisce i propri gusti cinematografici e si sa, e lo stiamo ancora definendo, che il gusto del cinema di cronaca è tra i generi preferiti. “Piazza delle cinque lune”, di Renzo Martinelli sul caso Aldo Moro ha un inizio accattivante che certamente sarà gradito allo spettatore di MTV.

Prosegue dopo le spettacolari riprese dall’alto con colpi di scena e rivelazioni mozzafiato. Il ritmo è sostenuto e cesellato di ardite riprese: a piombo, aeree e ancora zoomate aeree ad aprire addizionate con carrello all’indietro in quota verso come quel perdere le distanze dal Giudice Rosario Saracini, procuratore capo di Siena dall’alto del campanile di Piazza del Campo.

Il finale è di quelli con nodo in gola, a sorpresa. Si direbbe quasi uno shock.

Colpisce la veridicità dei fatti presentati, degli intrighi internazionali, dell’omertà del governo nel commissionare, alla fine, l’assassinio del Presidente della Democrazia Cristiana in una formula inedita: non far nulla quando si sarebbe invece potuto fare. Da precisare che la ricostruzione del caso Moro è fatta in una cornice di fantasia.

Le rivelazioni, più che il film, lasciano sconcerto, la bravura degli attori è senza dubbi, forse la protagonista Stefania Rocca nei panni di Fernanda, sostituto procuratore è presentata dal regista nelle battute iniziali un po’ troppo alla maniera MTV, poi convince a tratti in altri appare spinta nel ruolo che rimane in ombra tra la forte personalità e fisionomica di Donald Sutherland e quella di Giancarlo Gianni nel ruolo non troppo aderente del capo scorta. Ma lo capirete – parafrasando una nota canzone – solo vedendolo.

Il link al film è stato già postato ma lo riproponiamo volentieri.

Red Lemon

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