Magazine Cultura

Liberazione… La Resistenza continua…

Creato il 24 aprile 2015 da Marvigar4

25aprile

   Dobbiamo ricordare il 25 aprile 1945, occorre fare tutto il possibile per non dimenticare le attese, le speranze e le gioie che in quel giorno storico gli italiani hanno nutrito, ma… c’è un ma che risuona oggi a 70 anni di distanza. Cha fine hanno fatto oggi quelle attese, speranze e gioie? Se partecipiamo alle manifestazioni che si tengono per ricordare l’anniversario della Liberazione quello spirito sembra scomparso, dissolto. Non parlo soltanto del fatto che stiamo perdendo anno dopo anno quei pochi che la Resistenza l’hanno fatta veramente (tralasciamo gli opportunisti, i voltagabbana che dopo il 25 aprile 1945 si sono messi la fascia del C.L.N. travestendosi da partigiani, pur non essendolo mai stati), mi riferisco a chi attualmente si arroga il diritto di dover rappresentare i valori della Resistenza e quotidianamente, con il proprio comportamento contraddittorio, li tradisce. Per quali scopi combattevano i partigiani, i patrioti? Per la libertà, per la giustizia, per eliminare dal nostro paese i vizi orribili ereditati dal fascismo, ossia la corruzione, l’avidità, l’ambizione sfrenata, il corporativismo, la faziosità, il fanatismo, l’intolleranza, l’arroganza del potere. E coloro che oggi si presentano con le fasce, gli stendardi, le divise finte, le associazioni, gli istituti ecc. sono davvero eredi dei partigiani e dei loro ideali? A mio parere soltanto una sparuta percentuale potrebbe definirsi erede di quell’esperienza. E non basta questo, ci sono anche le posizioni dei “talebani” che credono di possedere il decalogo e fanno leva su questa benedetta Resistenza per interessi politici o privati. Ripeto, non si tratta di chi la Resistenza l’ha fatta veramente fino al 25 aprile 1945, ma di personaggi nati dopo, anche molto dopo, che speculano e sfruttano questo argomento per fini personali. Con tutto il rispetto, io credo poco ai “garibaldini” e partigiani posticci…

   Un altro “ma” riguarda ciò che è stato combinato circa venti anni fa, ossia quel miserando revisionismo prodotto e concesso da chi a un certo punto ha smesso di occuparsi e difendere i valori della Resistenza. Pur non condividendo le posizioni da me definite precedentemente “talebane”, bisogna ammettere che tra i partiti che facevano parte originalmente del C.L.N. solo il P.C.I. e poi quello che ne rimase, inclusa la sinistra radicale odierna, ha continuato a ricordare, commemorare e difendere i valori della Resistenza, mentre la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista di Craxi, il Partito Repubblicano e il Partito Liberale gradualmente si sono eclissati. Dopo lo scossone di Tangentopoli e la caduta di questi partiti l’avvento di Berlusconi ha sdoganato i postfascisti, dal 1994 si è iniziato a parlare dei repubblichini in combutta con i nazisti come se fossero combattenti legittimi, addirittura giustificando chi fino all’ultimo istante aveva lottato per impedire agli italiani di godere della libertà, della giustizia e della democrazia. Oggi i deficienti, i cretini dichiarano senza vergogna che tutti i morti sono uguali, il che equivale a far tabula rasa e negare le radici della nostra repubblica. L’antifascismo per alcuni non ha più senso, è considerato un’anticaglia, d’altro canto c’è troppo fascismo negli antifascisti che si ritengono unici e veri difensori della tradizione storica dei partigiani e poi si comportano come autentici squadristi insultando, calunniando, danneggiando persino altri antifascisti.

   Per tutto questo e per molto altro ancora, il 25 aprile 1945 va ricordato, celebrato, non nelle manifestazioni piene di retorica, parate e narcisisti clinici, ma nei nostri cuori, nelle nostre attese, speranze e gioie. Basterebbe onorare ogni giorno coloro che hanno dato la vita, inclusi i comunisti italiani morti per noi e vilmente offesi e vituperati dai pusillanimi che godono di una libertà di pensiero di cui hanno fatto carne di porco, basterebbe preservare la memoria di questi veri eroi dagli attacchi spregevoli dei postfascisti e dagli antifascisti-fascisti che infangano con il proprio comportamento l’esempio dei partigiani.

   La Resistenza continua…

Marco Vignolo Gargini

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine