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CINEMA - Vecchie recensioni: “THE BELIEVER”, nazi per diletto.

Creato il 28 dicembre 2011 da Andreakur
“Io odio e amo, chi può dirmi perché?”. L’enigma più marzulliano che catulliano ben si addice a “The Believer”, storia vera di un ragazzo ebreo, tale Danny Balint (al secolo Ryan Gosling), diventato antisemita a forza di studiare la Torah (il testo sacro). Così la sua verve violenta e l’indole carismatica vengono fuori durante una riunione di neo-nazisti, dove la vecchia nostalgica di turno, Lina Moebius (Theresa Russel), lo ascolta ammirata, si lascia andare ad un “Mi ricorda Karl…” cui manca solo la lacrimuccia, e insieme progettano assassini e attentati dinamitardi, così per sport. Le donne della congrega sono talmente affascinate da questo “new Hitler” che la giovane Carla (Summer Phoenix), un po’ sadomaso, esorta Danny con il più eloquente dei “fammi male”. E lui, cui non pare vero, la gonfia, con quell’occhio sinistro che diventa una papagna violacea incredibile. Ma Danny è in carriera. Gioca a risiko con altri simpatizzanti della svastica, ne fa fuori uno enorme perché nel branco bisogna subito mettere in chiaro chi è il più forte, diventando presto capopopolo. “L’Olocausto non è mai esistito, gli ebrei sono morti di malattia”, oppure “L’ebreo è femmina e fa ricorso a perversioni”, ancora “Compra, vende, manipola il mercato: questo è l’ebreo”: con le sue frasi ad effetto cerca Danny di creare un nuovo Terzo Reich, che spazzi via le convinzioni israeliane. Ma la parte semita che è dentro di lui gli renderà la vita (nazista) impossibile. La pellicola di Henry Bean, distribuita dalla Eagle Pictures, ha trionfato non senza polemiche nel Sundance Festival 2001. Perché è un film tosto, un po’ violento (ma il tema trattato non può neppure essere “peace and love”), per alcuni versi difficile da digerire. Ma “tutti i gusti son gusti”, e bisogna saper accettare le stravaganze di una giuria che, evidentemente, non ha trovato un film migliore da premiare. Oppure lo ha consacrato per provocazione. Insomma, purché se ne parli, nel bene o nel male.

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