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CINEMA - Vecchie recensioni: "UN GIORNO PER SBAGLIO", meglio non pedalare.

Creato il 16 gennaio 2012 da Andreakur
Un anziano signore passeggia tranquillamente in bici passando accanto ad un tipico cimitero anglosassone; mai peggior presagio fu azzeccato perché qualcuno, in macchina, si “incolla” il poveretto, investendolo.
Inizia così l’avventurosa storia di “Un giorno per sbaglio”, nelle sale italiane grazie alla distribuzione della Fox Searchlight; la pellicola, per la regia e la sceneggiatura di Julian Fellowes, è tratta dal romanzo di Nigel Balchin “A Way Through The Wood”, forse per questo pregna di significati, oltre ad un affascinante e coinvolgente pathos degno di un signor dramma. I principali artefici di questa pellicola d.o.c. sono pochi ma buoni. Tutto ruota attorno alla famiglia Mennings. James, al secolo Tom Wilkinson, è un facoltoso procuratore di mezza età che ama sconsideratamente sua moglie Anne, l’affascinante Emily Watson, la quale contraccambia le ore trascorse dal marito sul “progetto Uragano” spassandosela con il bel tenebroso Bill, uno strepitoso Rupert Everett che sa dir soltanto sì e non conosce neppure l’età dei suoi due figli. L’intreccio sfila via in un turbinio di sentimenti che vanno dalla completa riconoscenza all’amore quasi crocerossino, il tutto condito da un ritmo mai lento dove anche i silenzi valgono più di mille parole.

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