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Cinemania, di Gianni Canova

Creato il 15 aprile 2011 da Libriconsigliati

Cinemania

Cinemania

Titolo: Cinemania. 10 anni 100 film: il cinema italiano del nuovo millennio.

Autore: Gianni Canova

Editore: Marsilio
Pagine: 287
Prezzo: € 19,50
Pubblicazione: novembre 2010
ISBN: 978-88-3170-762-6

Valutazione Libriconsigliati: imperdibile.

L’Italia del primo decennio del Duemila ha un passo diverso rispetto al proprio cinema. Così potrebbe essere riassunta, in poche parole, la tesi di Cinemania. 10 anni 100 film: il cinema italiano del nuovo millennio di Gianni Canova. Il motivo è semplice: registi e sceneggiatori sono cresciuti nel proprio mestiere, la popolazione media italiana invece ha subìto un’involuzione pesante. Se vi aspettate di leggere un rigoroso e un po’ pedante manuale da consultazione, avrete una bella sorpresa.

Gianni Canova, anche se docente e preside di facoltà, non è intellettuale da polverose aule universitarie. Senza dilungarsi sulla sua biografia, basterebbe sottolineare che si tratta di uno dei fondatori di Duel (oggi Duellanti), rivista nota non solo a cinefili incalliti. Che ha collaborato con quotidiani, riviste, programmi televisivi, giurie di festival internazionali. E che, inserito a pieno titolo nel dibattito culturale in corso, ha l’esperienza per capire dove sta andando l’immaginario collettivo.

La sua è una critica desolata e impietosa nei confronti della massa italica, succube dello schermo televisivo. Siamo, dice senza mezzi termini, «uno dei paesi a più alto tasso di analfabetismo iconico di tutto l’Occidente». La rappresentazione della realtà, da noi, è falsata. L’immaginario è deformato dalla «piatta quotidianità della fiction nazionale a base di biografie di santi, martiri e campioni sportivi».

Il cinema, che potrebbe restituirci le dimensioni del reale, lotta, per demeriti anche propri, contro un nemico troppo forte: «non solo sconta una ormai totale perdita di egemonia nei processi di costruzione dell’immaginario collettivo, ma anche una sempre più vistosa perdita di sintonia emozionale con la maggior parte del suo pubblico potenziale».

 

Nel decennio dei reality show, forma compiuta di desertificazione del reale e del gossip come implosione del sociale, avrebbe dovuto osare di più nel rapporto con la rete web e assoggettarsi meno nei confronti della produzione televisiva. Soprattutto, paga lo scotto di una critica impelagata nel “cicisbeismo mediatico” di tanta stampa mediocre.

Ma, detto questo, dalle pagine di Canova traspare un’evidente fierezza nei confronti di un cinema che, pur tra mille problemi, «si configura come uno dei più interessanti al mondo». Ne è dimostrazione quest’esame della più rappresentativa produzione del decennio 2000-2009. Non la migliore, tiene a dire, e molti film non sono stati recensiti per ragioni di spazio. L’itinerario cronologico si snoda dal primo della lista, I cento passi di Marco Tullio Giordana fino all’ultimo, Vincere di Marco Bellocchio. Non a caso, due lavori che rappresentano il Potere nelle sue propaggini, mafiosa e fascista. Nei confronti di alcuni film (quelli di Muccino, per esempio) non è tenero. Nei confronti di altri (quelli di Ermanno Olmi, di Giorgio Diritti o di Marco Bellocchio) non riesce a nascondere un entusiasmo quasi giovanile. Ma tutti sono osservati e, direi, amati, con lo sguardo appassionato di chi è disposto a concedere fiducia, ma non tollera tradimenti e approssimazioni.

Il libro (imperdibile per chi ama il cinema in generale, italiano in particolare) è, insieme, un tentativo di ristabilire un ordine nel modo di vedere le cose e un invito a uscire dalla confortevole apatia del salotto per affrontare il grande schermo della sala buia. Uno schermo che non si lascia soltanto guardare, ma che, con gli occhi dei nostri migliori autori, ci osserva e ci giudica.

Mariella Sciancalepore per Libri Consigliati

L’AUTORE

Gianni Canova (giannicanova.it) è professore ordinario di Storia e critica del cinema è Preside della Facoltà di Comunicazione, Relazioni Pubbliche e pubblicità della l’Università̀ IULM di Milano. Ha insegnato Poetiche del cinema contemporaneo presso la Scuola Nazionale di Cinema di Roma e ha tenuto corsi e workshop sulla comunicazione visiva per l’Università̀ Bocconi di Milano. Fondatore e direttore del mensile di cinema e spettacolo Duel (ora Duellanti), è stato critico cinematografico per il manifesto, la Repubblica, Sette del Corriere della sera e la Voce di Indro Montanelli. Attualmente è critico cinematografico per Sky Cinema, dove conduce il programma quotidiano “Il Cinemaniaco”.


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