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Perdonate l'assenza di questi giorni ma la mia vena di pigrizia ha avuto la meglio. Fortunatamente non sono rimasta inattiva e ho fatto scorpacciate di film al cinema e non.
Il primo di cui vorrei parlare è Thor, un film molto atteso dai nerd di tutto il mondo e dalla sottoscritta (unicamente per Natalie Portman, non nutro nessuna attrattiva per i fumetti,anche se non disprezzo affatto i nerd).
L'impressione generale è, ahimè, negativa. Il film non solo,nonostante gli ottimi effetti speciali, non si discosta dal tipico film sul supereroe di turno (e la sua corrispondente parabola evolutiva) ma non riesce nemmeno a intrattenere senza provocare qualche sbadiglio. Eppure da Kenneth Branagh ci si aspettava molto di più.
Purtroppo il film è spezzato qualitativamente in due blocchi netti: il prologo epico (effettivamente all'altezza) e la "caduta" del dio nel mondo umano (che al contrario è pessima).
Ha aiutato sicuramente il background shakespeariano del regista a conferire a tutta la prima parte del film un respiro glorioso, credibile (anche grazie all'ottimo lavoro di trucco, costumi e effetti speciali,oltre che la scelta del protagonista particolarmente azzeccata), in una parola, epico.
La lotta per il trono, i conflitti tra consanguinei, la tracotanza del nostro giovane dio, il senso di non appartenenza del malvagio ma affascinante Loki (probabilmente l'unico personaggio interessante,oltre che approfondito, del film) hanno sicuramente trovato terra fertile per il regista inglese, incline a questo tipo di tematiche "tragiche". Infatti, nonostante la sensazione di infarcimento,a causa del gran numero (inutile) di personaggi, il film resta piacevole e coinvolgente.
Ma è nella seconda parte, ovvero quando Odino,padre di Thor, spedisce quest'ultimo sulla terra a causa della sua arroganza e del suo temperamento indisciplinato, che si perde tutta la "magia" dell'incipit.
A questo punto, il film devia verso una sorta di ironia francamente poco incisiva e abbandona qualunque sorta di credibilità ( i due protagonisti si innamorano dopo quanto? cinque secondi?), i personaggi (anche qui fin troppi) sono male approfonditi, appena abbozzati, l'andamento risulta frettoloso e finisce per annoiare. La redenzione di Thor è praticamente inesistente così come lo svelamento del suo lato umano per cui tutto il rush finale è da considerarsi posticcio.
Il resto dei personaggi (fatta eccezione per Loki) è assolutamente dimenticabile, soprattutto Jane Foster (Natalie Portman) che più che una scenziata, assomiglia a una bisbetica in piena crisi isterica. Di nessuno spessore.
La trama è stata affrontata in maniera banale, senza alcun tipo di discostamento (anzi, io direi un peggioramento) dai film sui supereroi. E,ahimè, possiede il difetto peggiore per un film d'intrattenimeno: annoia.
Nonostante ciò, il film è stato apprezzato da molti cultori del fumetto (stranamente,visto che sono sempre pronti ad azzannare i registi per qualsiasi,anche lieve, deviazione dal comic), poichè sembra sia rimasto fedele alla trama originaria e non ha apportato grosse modifiche.
Direi che questa non è altro che la riconferma di quello che ormai penso da tempo: se i registi si discostano dalla trama del libro/fumetto/ecc.. non è sinonimo di basso valore cinematografico e così vale per il contrario (come in questo caso,d'altronde).
Bisognerebbe riuscire a discernere il valore cinematografico di un film e la sua attinenza con la fonte da cui è tratto. Altrimenti ci metteremmo a discutere su un capolavoro come Il Signore degli anelli di Jackson che effettivamente è lontano parecchi anni luce dal libro ma che resta una delle migliori trilogie mai realizzate.
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