Il negozio, che si trova sul Corso Umberto, baratta con generi alimentari, prodotti della Cooperativa Liberambiente, e beni di prima necessità i rifiuti. Sono già stati ridotti gli orari di apertura
Da qualche settimana sulla porta d’ingresso della struttura compare il seguente avviso: “Nonostante gli ottimi risultati raggiunti in questi 8 mesi di attività e la collaborazione preziosa di tutti i cittadini, ci troviamo costretti, nostro malgrado, a modificare gli orari di apertura, perchè continuare a svolgere un servizio senza ricevere alcun compenso non ci permette di migliorare, ma soprattutto non è dignitoso per qualsiasi lavoratore. Ci scusiamo per il disagio e chiediamo a tutti i nostri clienti di continuare ad avere fiducia in noi e sostenerci in quella che ormai è diventata una lotta quotidiana per mantenere efficiente il servizio di raccolta differenziata”. Purtroppo la riduzione dell’orario di lavoro potrebbe essere solo l’inizio della fine.
“A breve – dichiara il titolare Fabio Di Pasquale – potrei non avere i soldi per mandare avanti l’attività e sarò costretto a chiudere”. “Da quando abbiamo firmato la convenzione con il Comune di Cinisi e con L’Ato Palermo 1, ovvero lo scorso 2 agosto – continua - non siamo mai stati pagati”. L’accordo stabilisce che l’Ato Palermo 1 mette a disposizioni dell’Ecopunto i suoi mezzi per trasportare i materiali da riciclare dal negozio alle piattaforme convenzionate con il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi). In cambio, in base alla quantità di materiali conferiti, l’Ato al momento della consegna viene pagata e poi dovrebbe, entro 30 giorni, pagare l’Ecopunto.
“Ogni giorno vengono a prendere i materiali – ci spiega Di Pasquale – ma non pagano. Sappiamo con certezza che l’Ato è stata pagata per il servizio svolto ad agosto e settembre. I trenta giorni sono passati ormai abbondantemente e noi non abbiamo ricevuto il pagamento che ci spetta”. “Chiudere sarebbe un vero peccato – conclude il titolare dell’Ecopunto – perchè in soli 8 mesi abbiamo raccolto nel nostro database 1.400 schede”. Questo vuol dire che a Cinisi ci sono altrettante famiglie che fanno la raccolta differenziata. Purtroppo però le probabilità che l’Ato Palermo 1 saldi il conto sono molto basse. La società, infatti, ha i conti in rosso da mesi e da mesi a Cinisi è emergenza rifiuti.