Un Paese civile non può lasciare marcire i luoghi della memoria dei propri uomini lasciati soli già una volta; per questo l’Associazione Casa Memoria di Cinisi ha preparato una sottoscrizione per inviare una mail (tecnicamente: mailbombing) al sindaco Salvatore Palazzolo a cui esprimere il proprio sdegno per lo stato in cui è ridotto il casolare di contrada Feudo, a Cinisi, dove il 9 maggio del 1978 venne assassinato Peppino Impastato. Cinisi non è lontana da nessun posto del mondo – si legge nella petizione on-line – e le idee di Peppino Impastato sono le idee di tante Cinisi nel mondo. Firmando la sottoscrizione facciamo sentire la nostra voce. Bussiamo alla porta di Cinisi per chiedere il rispetto per un luogo di memoria. Il casolare, dove la sera dell’omicidio Peppino Impastato venne portato, malmenato pesantemente e preso a sassate prima di essere trascinato sui binari della vicina ferrovia e fatto saltare in aria con una carica di esplosivo, è ormai una discarica. Per il fratello Giovanni si tratta di un’offesa ripetuta nei confronti del congiunto che, i insieme agli amici di “Radio Aut”, la storica emittente dalla quale Peppino trasmetteva le sue invettive anti-mafia – rappresenta la memoria storica per quei tanti giovani che non hanno fatto in tempo a conoscere questa storia. Gli amministratori del comune di Cinisi si erano impegnati – almeno formalmente – ad espropriare l’area per realizzarvi un vero e proprio museo a cielo aperto, un luogo che non fosse solo “meta di pellegrinaggio” ma anche punto di riferimento per la cultura anti-mafiosa siciliana e nazionale. Ma, come al solito, i soldi non ci sono.
Nel 2003 i commissari prefettizi che amministravano il comune, intanto sciolto per infiltrazione mafiosa, posero sul luogo un vincolo in quanto “bene di interesse storico-culturale”, come risulta registrato sul piano regolatore. Ma il terreno circostante rimane ancora di proprietà privata (da qui la necessità dell’esproprio). Proprio per l’immobilismo che viene dalla giunta comunale, Giovanni Impastato ha rivolto un appello alle istituzioni, locali e nazionali, rilanciandolo poi anche dalla rete e dai quotidiani nazionali affinché si crei una grande “onda pazza” popolare per impedire che si consumi l’ennesimo oltraggio alla memoria positiva di questo paese. Perché se, come diceva il giudice Giovanni Falcone, la mafia è un fenomeno umano, è solo attraverso la cultura che la si può sconfiggere. Quella cultura fatta di simboli su cui più d’uno, ormai da tempo, ha smesso di investire. 268 le firme online raccolte nella sola giornata di ieri. Per sottoscrivere la petizione basta collegarsi al sito: www.agoravox.it.
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Cinisi, petizione on-line per ripulire i luoghi della memoria
Creato il 20 settembre 2011 da Terrasiniblog @TerrasiniBlogPossono interessarti anche questi articoli :
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