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Cinquanta sfumature di grigio: 10 sfumature in più

Da Strawberry @SabyFrag

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Dovendo scegliere di cosa parlare dopo una settimana di assenza su questo blog, tra Sanremo e Cinquanta Sfumature di grigio scelgo quest’ultimo.  E non perché parlare di Sanremo non mi piaccia, ché chi mi segue sui social sa bene quanto grave sia la mia patologia sanremese. Tuttavia, la vittoria de Il volo è una ferita ancora aperta e poi, negli anni passati, del Festival ne ho già parlato a sazietà, si sopravvive anche senza per questa volta. No, miei cari lettori, con questo post decido di giocarmi quel poco di credibilità che mi rimane per parlare del film che nell’ultimo weekend ha sbancato il botteghino e del fenomeno mediatico dell’anno.

Cinquanta sfumature di grigio, dopo aver colonizzato le spiagge un paio di anni fa diventando un best seller letto tanto dalle nonne che dalle nipoti, è approdato al cinema in seguito a mesi di attesa, gossip, parodie, gadget di varia natura, indiscrezioni dal set, conferme e smentite e aspettative alle stelle per le fan della trilogia delle sfumature. Ammetto e confesso di aver letto due libri su tre, il terzo proprio non ce l’ho fatta, ma una volta saputa la data di uscita del film ho giurato e spergiurato che non ci sarei andata neanche pagata, per poi finire una domenica di febbraio sotto la pioggia in fila a fare i biglietti per lo spettacolo delle otto. Intorno a me una compagine umana dalla natura eterogenea: adolescenti con la ridarella, allegre cinquantenni su di giri che neanche le figlie sedicenni, ragazzi in cerca di qualche mistico segreto su come conquistare le tipe, fidanzati in cerca di una botta di allegria per mettere a tacere la noia da pre-lunedì. Tutti lì pronti a vedere sul grande scherzo la storia tra l’ingenua Anastasia e il conturbante Mr Grey, alle prese con sentimenti, paure, psicosi, drammi e dichiarazioni, manette e frustini. Da questa rinnovata esperienza con le cinquanta sfumature, vi chiederete voi, cosa mi è rimasto? Beh di sicuro molte risate. Da schiantarsi, dico davvero. E poi qualche considerazione, che ho deciso di condividere con voi. Aprite le porte della stanza rossa, ecco le mie personalissime 10 sfumature.

Cinquanta sfumature di grigio: 10 sfumature in più

1) Jamie Dornan è troppo cucciolo per essere Mr Grey

Chiariamoci. Jamie Dornan è un figo da paura. Modello prima e attore poi, è il classico tipo da bello e bravo. E, perdonatemi il francesismo ma visto l’argomento mi concedo la libertà, ha un culo che parla da solo. Tessute le sue lodi, bisogna però dire che la sua non è stata la scelta più appropriata per interpretare Mr Grey. Leggendo i libri, mi sono sempre immaginata Christian come un bel tenebroso, dallo sguardo di ghiaccio capace di farti gelare il sangue nelle vene, anche perché non è proprio il personaggio tra i più simpatici. Jamie ha invece una faccia da bravo ragazzo, di quelli che ci provano a fare i duri e sono tutti concentrati nel ruolo, e poi basta un sorriso o una carezza e tac! parte lo sguardo da cucciolo smarrito e lì non ci sono sex toys e pratiche sadomaso che tengano, ti fa troppa tenerezza e addio passione peccaminosa e travolgente. Detto questo, ci va benissimo anche lui, altroché.

Cinquanta sfumature di grigio: 10 sfumature in più

2) Dakota Johnson novella Kristen Stewart

La donna mono-espressione potrebbe da oggi avere vita difficile. Una nuova contendente al premio “Mille emozioni, una sola espressione facciale” è arrivata in città e potrebbe seriamente far preoccupare la pover Kristen. Dakota Johnson, figlia di Melanie Griffith e Don Johnson, interpreta nel film la giovane e ingenua Anastasia Steel, studentessa letterata in stato di virginale magnificenza fino al suo incontro con Grey che le mostra le gioie e i dolori del BDSM. Dakota ci prova a dare spessore alle intense sensazioni che la protagonista vive, peccato che il più delle volte la sua espressione resta imbambolata, probabilmente a causa della vista del sedere di cui si parlava prima – e come darti torto sister! – ma la sua Anastasia è anche molto più sciocca, infantile e meno arguta dell’originale, particolari che in qualche modo bilanciavano il suo essere completamente succube di un uomo sì bellissimo ma anche con parecchie turbe psichiche. Inoltre, Dakota aveva un unico vero compito da svolgere, mordersi quel dannato labbro, e invece si dimostra incapace a dare il giusto rilievo a un particolare che nel libro aveva grande importanza, tanto che la frase “Non morderti il labbro!” è diventato un vero e proprio tormentone. Ecco appunto.

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3) Il remix di Crazy in Love è qualcosa di davvero sexy

Cinquanta sfumature di grigio si presenta, al di là della storia e della qualità narrativa di quest’ultima, come un film ben confezionato. Tra gli elementi che lo rendono tale c’è di sicuro la colonna sonora. Ho particolarmente apprezzato la selezione di brani che è stata fatta e le voci che li interpretano, da Annie Lennox a Ellie Goulding, passando per The Weekend fino a Beyoncé, che firma la OST anche con un inedito Haunted. Per quanto riguarda la versione remixata di Crazy in Love presente nel film, quest’ultima è decisamente sensuale, con un ritmo rallentato ma più intenso, in grado di regalare un’atmosfera che promette scintille.

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4) Tutto fumo e…

Che poi chi ha letto il libro lo sapeva già. Pur essendo una componente importante della storia, il sesso in Cinquanta sfumature di grigio è un misto di pudore (si sprecano i qui e usati al posto delle effettive parti del corpo coinvolte), sentimenti di colpa e perdizione, tentativi di redenzione per i pensieri e le azioni impuri e siparietti pseudo romantici che a confronto gli Harmony erano più spinti. Nel film le scene di sesso sono state ridotte a 20 minuti – particolare che ha creato contrasti tra l’autrice del libro E.L. James e la regista Sam Taylor-Johnson e ha spinto quest’ultima a prendere la decisione di non dirigere i sequel – e in questi 20 minuti c’è davvero poco da vedere, le scene sono molto più glamour che dirty e il cut  del montaggio arriva sempre dove si potrebbe far vedere di più. Che barba che noia.

Cinquanta sfumature di grigio: 10 sfumature in più

5) Lo stato di Washington è pieno così di vampiri e uomini di successo dai gusti sessuali particolari tutti tendenzialmente molto fighi

Forks, Seattle… in quel dello stato di Washington pare si aggirino dei gran bei ragazzoni pronti a togliere il sonno a ben più di una ragazza. Ora, Robert Pattinson non mi ha mai particolarmente entusiasmato ma non si può negare che sia bello, così come non si può non ammettere che l’attore che interpretava il lupo mannaro Jacob avesse dei gran bei pettorali. Nato come fanfiction di Twilight, anche Cinquanta sfumature di grigio ha in dotazione la sua bella carrellata di manzi. Partendo da Christian Grey che ciao proprio, nel film appaiono anche il sexy fratello di Christian, il bel ragazzone americano che lavora con Anastasia nel negozio di ferramenta, e persino l’autista di Mr Grey è figo. Roba che io mi sarei già accontentata di lui, “grazie sto bene così nella stanza rossa ci vai te io resto in macchina con il tuo Ambrogio”. Naturalmente, sempre perché le protagoniste di queste storie ti devono far ribollire il sangue nelle vene, Anastasia neanche si accorge di tutto l’abbondanza che la circonda e continua a rimanere la finta ingenua che è. Chi ha il pane non ha i denti…

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6) Anastasia, la vergine che sapeva troppo

La protagonista di Cinquanta sfumature di grigio è inizialmente vergine, nel caso non vi fosse ancora ben chiaro. La cosa bella è che nel libro/film ciò che sembra più inspiegabile non è tanto il fatto che una ragazza di ventuno anni non sia stata ancora deflorata, quanto il fatto che lei si trasformi repentinamente da timida vestale a dea del sesso. Senza contare che, dopo averla tenuta gelosamente sottochiave per tutti gli anni del college (e decenni di film e serie tv americani ci hanno dimostrato quanto l’impresa sia ardua), lei non batta ciglio quando Christian Grey la trascina a letto in fretta e furia per “chiudere la faccenda” al più presto. Ma scusa?!? A ogni modo, dopo questo momento di passaggio, Anastasia si trasforma nella ragazza più disinibita del pianeta, dal self confidence invidiabile e dalle doti straordinarie. Brava eh, peccato che fuori dalla stanza rossa Ana resti una lagna capace di raffreddare ogni bollente spirito.

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7) La crocerossina…

In Cinquanta sfumature di grigio torna prepotentemente la figura della crocerossina, la ragazza innamorata tecnicamente di uno stronzo che crede di poter cambiare solo con la forza del suo amore. Anastasia non perde mai occasione per cercare di fare di Christian Grey il miliardario bello, buono e dolce che lei vorrebbe accanto a sé. Ci prova, ci riprova, si lascia legare, accetta (parzialmente) il gioco della sottomissione, litiga, va via, ritorna, si lagna ancora e ancora pur di avere la sua fiaba a lieto fine. Ci riesce? Questo lo scoprirete alla fine delle trilogia. Ciò che colpisce è quanto lo stereotipo della crocerossina sia terribilmente vero. Ragazze alla Anastasia Steele che ne sono in quantità e, in fondo, tutte abbiamo pensato per un nanosecondo che “se ce l’ha fatta lei, posso farcela anche io”. Il personaggio di Anastasia sembra quasi sdoganare e legittimare la Candy Candy che c’è in noi. In realtà, il ruolo della salvatrice è uno dei meno appaganti da rivestire e poi siamo proprio sicure che quel tipo lì meriti i nostri sacrifici e metaforiche sedute di bondage che ci costringono a essere ciò che non siamo?

 

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8) … e il principe azzurro

In questo caso principe grigio. Cinquanta sfumature di grigio fa leva su un altro grande e recondito sogno di noi fanciulle in fiore, alimentato anche dalla montagna di cartoni animati Disney che ci siamo sciroppate da piccole. Tutte principesse in cerca della fiaba che ognuna di noi si merita. Christian Grey è un po’ il desiderio proibito: bello, ricco, di successo, galante ed educato, intelligente e colto, sa cosa vuole nella vita ed è – inutile negalo – molto bravo a letto. Peccato per quel suo essere patologicamente possessivo che mi manca il respiro al solo pensiero e ti prego scansati. E mentre vedi sullo schermo Anastasia lamentarsi di continuo che non le va bene niente, tu sei lì seduta al buio della sala a pensare che è scientificamente testato che un uomo così, perversioni a parte, non esista e non lo trovi manco con il lanternino. Che amarezza.

Cinquanta sfumature di grigio: 10 sfumature in più

9) Al prossimo colloquio di lavoro tutte vestite male e goffe

Pare che l’ingenuità in una donna piaccia. Anastasia fa letteralmente impazzire Christian Grey con la sua timidezza, il suo essere naif e quella matita sul labbro in posa da scolaretta. Vai di cliché. Eppure la ragazza riesce non solo ad attirare l’attenzione di Mr Grey, ma anche a farsi proporre un tirocinio nella sua azienda. E in tempi come i nostri, ti viene allora da chiederti se la storia delle segretarie con gli occhiali che sposano gli avvocati non sia poi vera (Venditti docet).

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10) Una cravatta è per sempre

Ma quali anelli e quali diamanti. Il vero modo per tenerla legata a te è una cravatta. Elegante accessorio e pratico sex toy. Cosa desiderare di più?

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