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Cinquanta sfumature di niente

Creato il 09 novembre 2012 da Cinzialuigiacavallaro
 

È stata brava questa autrice londinese dalla faccia simpatica , esordiente nel panorama letterario dopo anni dedicati alla famiglia e al lavoro. Chissà quanto ci avrà pensato, in tutti quegli anni, al suo libro; e in cuor suo sapeva che non poteva mancare il bersaglio.

E. L. James ha pertanto fatto centro. E per raggiungere lo scopo non poteva fare altro che scrivere un libro così. Un testo che rispecchia fedelmente il delirio dei rapporti tra uomo e donna nella società contemporanea, in particolar modo nelle generazioni dei trentenni. In questo libro ci sono tutti gli ingredienti necessari per colpire nel vivo i nervi scoperti della nostra delirante visione del modo di vivere i rapporti di coppia: i soldi, tanti — il protagonista è un miliardario; la bellezza, della quale entrambi sembrano abbondare — ma soprattutto lui essendo il libro rivolto in primis alle donne; il sesso, sopra le righe e senza controllo; una relazione inconsistente costruita sul nulla e che muore agonizzando e perdendosi nel suo stesso tormento.

L’autrice non giudica, non aggiunge riflessioni interiori, non invita all’autocritica ma si limita a descriverci i fatti e le situazioni così come sono, ricorrendo a descrizioni realistiche con una struttura che richiama alla narrativa poliziesca, ricca di suspense per mantenere sempre desta la curiosità del lettore.

Non avrei mai letto questo libro se non mi fosse stata fatta una richiesta precisa per un incontro letterario al quale parteciperò. L’ho iniziato in un chiaro pomeriggio ottobrino e, dopo la pausa per la cena, l’ho infine appoggiato sulla mia scrivania alle 2 di notte.

Ho dormito male e anche poco quella notte, e non ne è neppure valsa la pena.

CINQUANTA SFUMATURE DI NIENTE

Sesso a go-go, tira e molla senza senso e profondità. Tutto qui.

Una fotografia impavida del delirio collettivo di molti di noi (purtroppo), ma senza un fine, uno spunto di riflessione e autocritica.

Un testo insufficiente, per quanto mi riguarda, del resto allergica ai top ten editoriali. È scritto molto bene, questo va riconosciuto. E solo per questo motivo raggiunge giusto la sufficienza. Sei meno meno, come diceva la mia prof alle medie: si può fare di più. E meglio. Promossa per il rotto della cuffia, perché essere un best seller non è affatto una garanzia. Anzi.  


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