15 APRILE – Il Chievo, ancora una volta, non sbaglia la partita che è chiamato assolutamente a non fallire e vede la salvezza all’orizzonte.
A Livorno, domenica scorsa, ha affrontato una squadra all’ultima spiaggia e l’ha “matata” come solo le grandi squadre sanno fare. E il Chievo, quando vuole e se ne ricorda, sa essere una grande squadra. Ovviamente sugli scudi Paloschi che con la sua splendida tripletta (la seconda da quando è al Chievo) sta diventando sempre più l’uomo-salvezza per Corini. Da registrare anche il bel gol del ritrovato Thereau, capace per il resto di una prova di cuore e carattere…insomma…grazie alla vena dei suoi attaccanti la squadra gialloblù ha sotterrato con quattro gol gli avversari e ora vede l’obiettivo a tiro. Con 30 punti in saccoccia (più cinque sulle terz’ultime) e altri quattro o cinque, al massimo, da ottenere nelle prossime cinque partite, il Chievo ha la possibilità di “capitalizzare” al meglio questo bottino. E se conosciamo anche solo un po’ i nostri polli, siamo certi che Corini e i suoi uomini non si lasceranno sfuggire l’occasione. Certo, se poi sabato contro il Sassuolo dovesse arrivare persino un’altra vittoria, l’ennesima contro una diretta concorrente, si potrebbe dire di aver ben oltre un piede e mezzo in salvo.
Tornando alla sfida dell’Armando Picchi, l’ex Di Carlo, mister della squadra amaranto, è stato sopraffatto in tutte le zone del campo e solo la fiammata iniziale di Siligardi e l’errore dell’arbitro Damato (che concede un rigore a Paulinho dopo che il pallone a lui crossato da Piccini aveva già nettamente varcato la linea di fondo) hanno permesso di mantenere in equilibrio il match nel primo tempo. Ma poi il gol di Paloschi, all’ultimo secondo della prima frazione di gioco, e il rigore procurato da Radovanovic, a metà del secondo tempo, hanno permesso alla formazione gialloblù di prendere il largo e dominare una partita affrontata fin dall’inizio con il piglio giusto. E con lo stesso piglio dovranno essere affrontare anche le successive sfide.
Si comincia con questo minitorneo di cinque partite, dunque, sabato alle 15 contro i neroverdi di Di Francesco. Zaza, Floro Flores e Floccari, coadiuvati da Berardi fresco di convocazione in Nazionale, tenteranno di bucare la difesa clivense, che dovrà fare gli straordinari contro un attacco di prim’ordine se paragonato alle altre squadre che lottano per non retrocedere. Agazzi, Dainelli, Cesar e compagnia sono avvisati. Un pensiero, a proposito di “difesa”, va all’ex gialloblù, oggi al Sassuolo, Francesco Acerbi, alle prese con una grave malattia contro la quale sta combattendo con le unghie e con i denti. Speriamo di rivederlo presto in campo.
Detta dell’importantissima gara casalinga contro il Sassuolo (che non può far altro che cercare la vittoria a tutti i costi), poi in successione il Chievo giocherà contro la Sampdoria (a Genova), Torino (in casa), Cagliari (in trasferta) e infine Inter, nell’ultima di campionato davanti al proprio pubblico. Un ruolino di marcia che vedrà probabilmente Samp e Cagliari già salve (e quindi prive di ulteriori stimoli) e Torino e Inter forse ancora alla ricerca di un posto in Europa League. Proprio per questa ragione riuscire a mantenere le distanze dalle “pericolanti” e arrivare all’ultima sfida contro i nerazzurri di Mazzarri già matematicamente salvi rappresenterebbe il tabellino di marcia ideale per poter giocare ancora un anno (e sarebbe il tredicesimo in quattordici anni) nella massima serie.
Ernesto Kieffer
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