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Cinque stelle in pagella

Creato il 21 agosto 2014 da Media Inaf

Cinque più cinque meno, che saranno mai? Solo nella nostra galassia, di stelle, ce ne sono a miliardi… Ma se a scoprirle sono due studenti, due ragazzi delle superiori, uno sguardo lo meritano. Sguardo in senso figurato, perché non si tratta di stelle visibili occhio nudo: è solo setacciando con pazienza nei dati raccolti quattordici anni or sono – e mai analizzati prima – con il telescopio robotico ROTSE-I che Dominik Fritz e Jason Barton, questo il nome dei due giovanissimi astronomi, hanno individuato le cinque sorgenti fino a oggi sconosciute.

L’impresa è avvenuta nel corso di una delle iniziative targate QuarkNet, un programma didattico statunitense che coinvolge circa 50 fra centri di ricerca e università, più di 500 scuole superiori e oltre 100mila studenti. In particolare, Dominik e Jason stavano partecipando, insieme ad altri sette coetanei e a due docenti di fisica del liceo, a uno stage estivo di ricerca in campo fisico ospitato dalla Southern Methodist University (SMU, Dallas, Texas).

Dominik Fritz e il suo insegnante Ken Taylor. Crediti: SMU

Dominik Fritz e il suo insegnante Ken Taylor. Crediti: SMU

Ma di che stelle si tratta? Situate nella costellazione di Pegaso e in quella dell’Orsa Maggiore, sono tutte stelle binarie. Dunque, in un certo senso, la scoperta vale doppio. Per l’esattezza, l’impronunciabile cinquina – se proprio volete cimentarvi, i nomi li trovate qui, qui, qui, qui e qui – è costituita da binarie a contatto eclissanti, cinque coppie di stelle che ruotano l’una attorno all’altra in una danza talmente stretta che le loro “atmosfere” si toccano. Viste dalla Terra, a causa dell’allineamento delle orbite, le due stelle di ciascuna coppia si eclissano parzialmente a vicenda, dando così l’impressione di una variazione ciclica della luminosità apparente. Le cinque binarie sono state dunque classificate come stelle variabili, categoria che comprende circa la metà delle stelle conosciute.

E se vi state domandando se la scoperta condizionerà in qualche modo le scelte professionali dei due studenti, la risposta è: solo in parte. Entrambi hanno infatti intenzione di intraprendere studi scientifici, ma nessuno dei due vuole diventare astronomo: c’è l’ingegneria nucleare nel futuro di Dominik, e la medicina in quello di Jason.

Fonte: Media INAF | Scritto da Marco Malaspina


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