Alla vigilia avrebbe potuto diventare Davide contro Golia, il coraggio della neopromossa e grintosa Olimpus contro la favolosa Lazio C5 femminile delle stelle. La speranza del colpaccio, l’illusione dello sgambetto perché la palla è rotonda e si parte sempre da zero a zero, stavolta è svanita in una manciata di minuti. Richiudiamo pure la Bibbia e mettiamo da parte i suoi personaggi fiabeschi, perché domenica pomeriggio al Palaolgiata è finita 9-0 per le insaziabili biancazzurre che non hanno lasciato nulla alle avversarie, costringendole nella loro metà campo per gran parte della partita.
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Un Olimpus bloccato e molto emozionato con lo scricciolo Giulia Lisi, la più audace delle sue, a cercare fortuna tra le giganti Cary, Blanco, Cely, Lucileia e Presto. La sensazione che si ha in campo è che l’Olimpus di domenica potesse fare solo il solletico alla corazzata laziale. Qualche ripartenza, qualche gol mangiato davanti alla porta, soprattutto nel secondo tempo, un pò per sfortuna e un pò per scarsa lucidità, ma per il portiere biancazzurro Cariani la giornata è stata molto tranquilla. A fare gli straordinari è stata invece l’estremo difensore dell’Olimpus Veronica Menichelli, che si è opposta in tutte le maniere alle avversarie limitando il passivo. Poi quando dopo 4 minuti Lucileia Renner Minuzzo ti inventa una magia dalla linea di fondo che si infila sotto la traversa, capisci che la serie A è davvero speciale e al giovanissimo portiere viterbese non resta che raccogliere la palla in rete.
La Lazio tiene un ritmo alto, le sue talentuose giocatrici cercano scambi e fraseggi e vanno al tiro con estrema facilità sbagliando la mira o trovando sulla loro strada una Menichelli mai doma. Lottano Sorvillo e Sergi per le olimpe ma il più delle volte vengono travolte insieme a tutta la squadra. La Lazio forse vuole ristabilire valori e distanze dopo l’esigua vittoria per 2-0 in amichevole precampionato sempre contro la squadra di Donzelli. Al Palaolgiata fa il suo esordio con l’aquila sul petto anche Gimena Blanco che segna il gol del 5-0 sul quale si chiude il primo tempo. Molta fisicità come al solito per il fenomeno argentino e prove di sinfonia con le compagne e soprattutto con Cely Gayardo, all’AZ con lei lo scorso anno. Grande personalità e prestazione sopra le righe per capitan Pamela Presto che ha festeggiato nel migliore dei modi, segnando anche un gol, il suo 30esimo compleanno.
Infine super-Lù: cinque gol ed un’eleganza e una semplicità spaventosa nel fare e nel pensare le cose più complesse. Solo lei può e vederla giocare è sempre un incanto. La scorsa stagione Lù ha portato per mano il suo Sinnai fino alla vittoria della Coppa Italia ed è stata premiata dalla Divisione Calcio a 5 come capocannoniera della Serie A femminile. La giuria di qualità interpellata da Shefutsal, l’ha incoronata migliore giocatrice straniera della passata stagione e nello splendido Palaolgiata, al termine della partita, è arrivato il tempo di consegnarle gli scarpini Kelme messi in palio dalla Macron Store Roma Nord.
Mi trovo di fronte una ragazza quasi timida, che con una semplicità disarmante mi parla in un italiano perfetto: “Essere premiata è un onore molto grande perché lavoro tutti i giorni e a tutti gli allenamenti per fare il mio meglio la domenica”. Un talento purissimo che si mette a disposizione del gruppo, come hanno sottolineato gli allenatori che l’hanno votata: “Gioco sempre pensando a segnare ma l’obiettivo principale è aiutare la mia squadra. Il calcio a 5 è uno sport collettivo e penso che non c’è gioia più grande che vedere le mie compagne in campo ed aiutarle. E segnare è l’aiuto migliore che io possa dare”. Una campionessa abituata a vincere e sempre pronta a ricominciare e a rimettersi in gioco. Il futsal le scorre nelle vene, si vede guardandola giocare e si percepisce ascoltandola. E’ anche difficile spiegare cosa significa per lei allenarsi e giocare. Non sono azioni, non è fare … è sentire, è essere. E’ tutto, è la sua vita, il suo modo di essere. Una passione immensa ed il piacere di piacersi mentre crea traiettorie, disegna serpentine, inventa pallonetti, balla con le finte lasciando attonite le avversarie ed estasiato il pubblico.
E la Lazio, questa Lazio, già adora la sua campionessa di Santo Angelo di Brasile. Mentre la intervisto le compagne le si stringono intorno ed inneggiano a lei, la campionessa “naturale”. Ed il segreto della cinquina inflitta all’Olimpus la svela sorridendo la connazionale Cely: “A pranzo ho cucinato io ed ha mangiato il mio risotto con le zucchine, poi viene qui e gioca in questo modo!”. Due sorrisi dolci mentre si parla del loro Brasile, del calcio a 5 femminile che in quella terra dove anche le bambine crescono a latte e pallone, ora c’è stagnazione. Il campionato federale maggiore dura tre mesi, poche squadre, pochi soldi, spostamenti troppo lunghi e tutto sembra bloccato. Eccole allora a cercare palcoscenici migliori in giro per il mondo ed illuminare il calcio a 5 italiano, qui dove il futsal rosa nazionale è appena agli inizi e ci sono soldi ed interesse e grandi margini di crescita.
Finalmente Lù approda alla Lazio, una squadra blasonata e che quest’anno ha fatto le cose davvero in grande: “Stiamo lavorando per conquistare traguardi importanti. La Lazio ha fatto grandi acquisti ma in campo è diverso. Oggi il calcio a 5 femminile è in crescita e non basta il singolo. Bisogna avere un gioco di squadra e stiamo lavorando su questo per fare della Lazio una squadra vincente”. Otto gol in due partite, otto gol limpidi, naturali, accolti ognuno con la stessa gioia, lo stesso sorriso largo e spontaneo, festeggiando ed abbracciando tutte le compagne. Lucileia segna come noi respiriamo, non potrebbe fare altro quando è in mezzo ad un rettangolo di gioco. Nata per danzare con un pallone a rimbalzo controllato tra i piedi e per far innamorare del futsal tutti gli italiani. Benvenuta nella capitale!
di Letizia Costanzi
Magazine Calcio
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