Vi lascio alcune righe che raccontano la sua esperienza, in particolare le riflessioni su Adam, un ragazzo ospite della comunità, che non era in grado parlare, di vestirsi, di camminare e mangiare da solo.
"La presenza di Adam continua a ripetermi che ciò che ci rende umani non è la nostra mente ma il nostro cuore, non la nostra capacità di pensare ma la nostra capacità di amare. Adam è pienamente umano, perché tutto cuore. Adam è il più debole di tutti noi, ma è senz'altro il legame più forte fra tutti noi. Grazie ad Adam c'è sempre qualcuno in casa; grazie ad Adam c'è un ritmo tranquillo nella casa; grazie ad Adam ci sono momenti di silenzio; grazie ad Adam ci sono sempre parole di affetto, gentilezza e tenerezza; grazie ad Adam ci sono pazienza e sopportazione; grazie ad Adam ci sono sorrisi e lacrime che tutti vedono....sì, grazie ad Adam c'è pace tra noi. Proprio là dove siamo più deboli è nascosta la pace che non è di questo mondo".