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Cioccolato, oro del terzo millennio

Creato il 12 dicembre 2010 da Zonwu
cioccolato cacao oro
Tra circa 20 anni, una semplice barretta di cioccolato potrebbe arrivare a costare fino a quasi 10 euro. Per quale motivo? Per la cosidetta "crisi del cioccolato", la scarsità di cacao nei campi dell'Africa occidentale causata da problemi economici e ambientali.
"Galaxy, Creme eggs, ogni tipo di barretta di cioccolato del costo di 1 sterlina potrebbero essere cose del passato" spiega Marc Demarquette, chocolatier di Londra che ritiene che un prezzo pari a 7 sterline (poco più di 8 €) sarà il costo che il cioccolato raggiungerà nei prossimi 20 anni.
Demarquette ha lavorato fianco a fianco con la BBC per un documentario sui problemi dei campi di cacao nell'Africa occidentale, e la sua opinione è condivisa anche da John Mason, direttore esecutivo e fondatore della Nature Conservation Research Council, un'associazione con sede in Ghana che ha predetto gli effetti dell'abbandono dei campi. "Nel giro di 20 anni il cioccolato sarà come il caviale. Diventerà così raro e così costoso che il cittadino medio non sarà in grado di permetterselo".
Come accennato in precedenza, la ragione di questo aumento del prezzo del cioccolato (per ora solo ipotetico, anche se negli ultimi 6 anni il prezzo del cacao è raddoppiato) sarà dovuto alla difficoltò della coltivazione del cacao.
La coltivazione del cacao è infatti molto impegnativa: dopo la raccolta, occorre piantare nuovamente il cacao in aree precedentemente popolate dalla foresta, e attendere da tre a cinque anni perchè il raccolto giunga a maturazione. Gli stipendi per questo tipo di attività, inoltre, sono troppo bassi per giustificare gli sforzi degli agricoltori.
"E' difficile mantenere la produzione ad alti livelli in questo particolare tipo di terra, per via degli infestanti che si nutrono del cacao e per il fatto che le colture vanno rinnovate" spiega Thomas Dietsch, direttore della ricerca alla Earthwatch Organisation. "Sebbene la ricerca di nuove varietà e di nuovi metodi di coltivazione potrebbe risolvere questi problemi, l'altra sfida è data dal fatto che il cacao è in competizione per lo spazio agricolo con altri prodotti come l'olio di palma, la cui domanda per la fabbricazione di biocarburanti sta aumentando".
Circa il 95% della produzione di cacao africana è sostenuta da piccoli agricoltori, che guadagnano circa 90 centesimi di euro al giorno. "Non c'è incentivo nel piantare nuovamente gli alberi una volta che sono morti, ed aspettare fino a cinque anni per un nuovo raccolto senza nessuna generazione di giovani che possa ripiantarli. I figli di questi agricoltori africani del cacao, la cui speranza di vita è di soli 56 anni, preferiscono spostarsi in città piuttosto che fare un lavoro massacrante per un salario estremamente ridotto" ha detto Tony Lass, presidente della Cocoa Research Association, alla conferenza della British Academy of Chocolate.
Da una parte c'è quindi la diminuzione della produzione di cacao per i problemi sopra citati. Dall'altra, invece, c'è un aumento della domanda da parte dei Paesi in via di sviluppo, che stanno sempre più diventando "dipendenti" dal cioccolato. "Il consumo di cioccolato sta aumentando più velocemente della produzione di cacao, e non è sostenibile" spiega Lass.
Come se tutti questi problemi non fossero sufficienti, ecco che subentra anche il problema ambientale. "In Ghana e in Costa d'Avorio la terra in cui è stato fatto il raccolto è ormai morta, non ci sono nutrienti nel terreno" afferma Demarquette. "La produzione diminuirà entro 20 anni al punto che non si vedranno più barrette di cioccolato economiche, a meno che non siano state realizzate con carruba invece del cioccolato. Questo è dovuto al fatto che gli agricoltori dell'Africa occidentale vedono solo 2 centesimi su una barra da una sterlina. Anche se si raddoppiasse quella cifra, non c'è incentivo per la successiva generazione, che giustamente si aspetta condizioni di lavoro decenti. Questi giovani si spostano verso le città".
L'Africa occidentale non è l'unica produttrice di cacao. Questa pianta cresce entro 10° di latitudine dall'equatore, e altri centri di produzione importanti si trovano in Sud America, nei Caraibi e in Asia. Ma Demarquette teme che senza la produzione africana non si possa soddisfare la domanda.
La Costa d'Avorio è il più grande produttore di cacao del mondo, e forse la più minacciata, come spiega Ange Aboa, reporter ivoriano. "I giovani si stanno spostando dal cacao alla gomma, i cui prezzi sono più stabili. E ci sono anche le malattie delle piante di cacao che hanno causato una diminuzione del 10% nella produzione".
Chocolate: Worth its weight in gold?

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