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Cipolline borrettane in agrodolce 4/52

Da Francibb @francibb
Cipolline borrettane in agrodolce 4/52

Le cipolline borrettane di oggi

L’altra settimana siamo stati in un locale tipico a Spilimbergo. Al Bacaro. Chi non lo conosce?

Ci fanno delle patate che son la fine del mondo, ma solo di venerdì e di sabato, quella sera invece ci hanno dato delle cipolline borrettane in agrodolce, e un piatto enorme di zuppa di fagioli. Fatta, garantita, senza cotiche né glutammato.
Buone, ma così buone che rimasta la voglia di rifarle.

Ho trovato una retina di mezzo chilo borrettane al supermercato. Quindi: prese.

Per fare questa delizia bisogna aver la pazienza di sbucciarle, o aver la fortuna d’aver un moroso come il mio che vedendomi lambiccare da un po’ dà una mano. Man mano che si lavorano si buttano in acqua fredda, poi le si fa bollire giusto due o tre minuti (dipenderà dalle dimensioni delle vostre cipolle): così diventeranno più digeribili.

Nel frattempo che le cipolline si scolano per bene si prepara il caramello in una casseruola aggiungendo un cucchiaio di zucchero a un cucchiaio d’olio caldo. Una volta che lo zucchero si è sciolto del tutto ci si tuffano le cipolle, si mette un fiore di sale o un giro di tamari e dopo averle mescolate più volte si aggiunge un giro generoso di aceto (si può fare con il balsamico: io l’ho fatto con un aceto di mele al miele, un tipico aceto austriaco maturato in barrique) e – terminato di sfumarsi – si copre. Lasciarle a fuoco dolce fintantoché non saran cotte, allora scoperchiare e ridurre il liquido. Si possono servire calde, fredde e conservarle.

Tecnica Lacrima zero, trovata in web e da provare:  lavare le cipolline con tutta la buccia e buttarle per due minuti in acqua bollente. Scolarle raffreddarle e poi le ho sbucciarle. La buccia vien via più facilmente.


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