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Cipro fa tremare i mercati azionari

Creato il 18 marzo 2013 da Webnewsman @lenews1

Cipro, corsa agli sportelliCipro, corsa agli sportelli

Il caso Cipro spaventa l’eurozona. Lunedì, all’indomani dell'annuncio dell’introduzione di una tassa sui depositi bancari – misura che si inscrive nel quadro del piano di aiuti  europei al paese deciso Sabato a Bruxelles e che prevede una tassa del 9,9% sui depositi superiori a 100000 euro e del 6,7% per quelli al di sotto di tale soglia -  i mercati europei hanno aperto la sessione in negativo, mostrando evidenti segnali di incertezza e paura.

Intorno a mezzogiorno, la Borsa di Milano è precipitata sino a - 2,22%, seguita dalle piazze di Madrid (- 2,10%), Parigi (- 1,40%), Francoforte (- 1,12%) e Londra (- 0,96%), mentre i mercati azionari asiatici chiudevano in profondo rosso. Tokyo e Hong Kong hanno infatti archiviato le giornate di contrattazioni perdendo il 2,71% e il 2% rispettivamente.

Quanto sta acacdendo a Cipro, e la prospettiva di un piano di salvataggio di 10 miliardi di euro su cui il Parlamento cipriota dovrà esprimersi attraverso un voto previsto nella giornata di Martedì, viene interpretato dai mercati come un pericoloso precedente. Per gli analisti, questa misura  radicale, metterà le banche di tutta l’eurozona sotto pressione. Se le banche tedesche e francesi, più solide e strutturate, dovrebbero essere meno esposte agli effetti di un possibile “contagio”, le più preoccupate sembrano essere quelle di Spagna e Italia, per le quali un eventuale effetto domino sarebbe potenzialmente devestante.

Cipro, un tempo prospera isola, ha costruito la propria forza sul settore bancario, facendo perno sull’attività finanziaria: la dimensione degli attivi delle banche cipriote è attualmente non meno di otto volte il PIL del paese. E' quindi improbabile che la piccola repubblica possa passare attraverso quella stessa crisi finanziaria che ha avuto avvio nel 2008. In questo senso, le difficoltà di Cipro sembrano essere più vicine alle esperienze di Irlanda e Islanda, così come a quanto accaduto negli Stati Uniti all'inizio della crisi.

In virtù dei legami culturali ed economici con la Grecia, le banche cipriote sono state tra le le princiapli vittime della tragedia che ha avuto il proprio epicentro ad Atene. Cipro, titolare di numerose obbligazioni greche, in seguito all’haircut sui titoli do stato greci, avrebbe perso qualcosa come 4,5 miliardi di dollari. Le banche del paese tremano e sono a rischio bancarotta. E il fallimento di un istituto bancario potrebbe causare un vero e proprio tsunami in tutta l'isola…

Nel 2013, per ridurre il deficit di 1,3 miliardi di euro, è stato approvato un piano di austerità:tra le misure previste e che il governo si appresta ad adottare, una riduzione dell'età pensionabile a 65 anni, tagli nel pubblico impiego, privatizzazioni e un aumento delle tasse. La decisione di tassare i depositi bancari - chiesta quale contropartita per ottenre il slavataggio -  si è generato il panico tra la gente e la paura si è tradotta in una massiccia fuga di capitali. Per questo, il governo di Nicosia, temendo ulteriori perdite di denaro e prelevamenti di massa dagli istiuti di credito, ha deciso che le banche del paese martedì prossimo resteranno chiuse per...''ferie''.


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