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Cipro: l’hai messo in banca

Da Aurita1 @francescofilini

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di Claudio Marsilio

Non dicevamo così una volta, quando concludevamo un buon affare o mettevamo al sicuro dei risparmi?

Cipro: l’hai messo in banca
“Metterli in banca” equivaleva a sinonimo di sicurezza. Segreto bancario, discrezionalità e professionalità dei dipendenti bancari garantivano al proprietario del denaro depositato sonni tranquilli.

Ma, si sa, i tempi cambiano. In Italia qualche avvisaglia di cambiamento già c’era stata nel 1992: ricorderete senz’altro quella notte fra il 9 e il 10 luglio 1992 quando  il governo guidato da Giuliano Amato penetrò nei forzieri delle banche italiane prelevando il 6 per mille da ogni deposito.

Quel provvedimento, varato mentre i mercati si accanivano sulla lira, prevedeva le misure più disparate per fare cassa: dall’aumento dell’età pensionabile alla patrimoniale sulle imprese, dalla minimum tax all’introduzione dei ticket sanitari, dalla tassa sul medico di famiglia all’imposta straordinaria sugli immobili pari al 3 per mille della rendita catastale rivalutata. Prelievo sui conti correnti e Isi fruttarono insieme 11.500 miliardi di lire. L’imposta straordinaria sugli immobili, nella migliore delle tradizioni italiane, perse subito il prefisso stra per diventare una gabella ordinaria: l’imposta comunale sugli immobili, ovverosia l’Ici.

Naturale che un brividino lungo la schiena sia corso a tutti gli italiani quando la Troika

Cipro: l’hai messo in banca
(termine sempre più diffuso per alludere al terzetto composto da UE, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea, dal sinistro sapore sovietico ) ha imposto alla sfortunata isola di Cipro un prelievo forzoso per avere il privilegio di rimanere nella moneta unica.

I nostri soldi non più protetti, ma ostaggio delle banche.

A Cipro si sono sottratti il 37,5% dei contanti dai conti correnti al di sopra dei 100.000€. Una scostante sciatteria e trascuratezza nella ricerca di informazioni ha fatto fare spallucce ai più convinti sostenitori dell’Austerità economica: “Ma quelli sono i conti degli oligarchi russi, tutti mafiosi che vanno a Cipro a riciclare i soldi…”

A patto che, quand’anche fosse, non si capisce perché a un ladro devi rispondere rubando, ma poi chi te l’ha detto? E tutti quei piccoli proprietari, che magari hanno venduto un immobile e si trovano liquidità in cassa, o gli artigiani e le aziende ( da noi le chiamiamo PMI, con orgoglio, considerandole il tessuto economico del nostro Paese ) che lavorano onestamente? A tutte quelle persone, indifferentemente da come li hanno guadagnati, hanno sottratto 37.500€ su 100mila netti dal portafoglio. Soldi già tassati, già scremati di tutto, che rappresentano ciò che una persona che ha lavorato una vita ha messo da parte per i propri figli.

Tutto questo è finito in un buco nero per “salvare le banche” e con esse la possibilità per Cipro di restare nell’euro. La moneta che ti rende prigioniero e schiavo dell’UE, l’Usurocrazia Europea.

Tanto è piaciuto questo furto che il Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha appena definito la ristrutturazione delle banche di Cipro un modello per risolvere i problemi delle banche di altri Paesi europei e la Commissione propone: “In base a una nuova bozza di legge europea i titolari di conti bancari superiori ai centomila euro potrebbero essere coinvolti in future liquidazioni bancarie, mentre i correntisti sotto i centomila euro continuerebbero ad essere protetti. “In nessun caso, né ora né in futuro, è possibile coinvolgere i titolari dei depositi inferiori ai centomila euro“, ha detto Chantal Hughes, portavoce del Commissario Ue ai Mercati Michel Barnier. “Nella proposta della Commissione, che attualmente si sta discutendo, non è escluso che i depositi sopra i centomila euro possano essere strumenti utilizzabili per i bail-in”, ha aggiunto la portavoce.” 

Il presidente del parlamento cipriota, alla luce di quanto avvenuto e sotto la spinta delle proteste scoppiate nelle strade, ha dichiarato che bisogna lasciare la Troika e l’UE per garantire l’indipendenza nazionale, la sovranità nazionale, l’integrità morale, e l’indipendenza economica, perché con questo memorandum non c’è futuro per Cipro .

Cipro: l’hai messo in banca
Si fa sempre più strada la massima filosofica attribuita al presidente Jackson tratta dal libro “L’ABC dell’economia” del grande Ezra Pound: «il luogo più sicuro di deposito: le braghe del popolo»,diceva.

Come dargli torto?


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