di Matteo Zola
Fonte: Limes
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si recherà, il prossimo 16 febbraio, a Nicosia nella speranza di stringere più forti accordi energetici con Cipro in merito allo sfruttamento dell’immenso giacimento di idrocarburi presente nel sottosuolo del Mediterraneo orientale.
La corsa all’accaparramento delle risorse energetiche dell’area sta creando una situazione di conflitto diplomatico tra i Paesi della regione, in particolar modo la Turchia sta cercando di prendersi una fetta della torta tramite l’influenza esercitata su Cipro nord. Ankara rivendica il diritto di Cipro nord a partecipare alla divisione dei benefici (e dello sfruttamento) dei giacimenti. Ma Cipro nord è una repubblica riconosciuta dalla sola Turchia che Ankara sta utilizzando per fare pressione su Israele (nemica dichiarata) e Cipro (sponsorizzata dalla Grecia, antica rivale).
Nel frattempo, tra caccia israeliani che si alzano in volo, navi turche al largo di Cipro, e ditte americane dedite alle prospezioni del sottosuolo, è arrivata nel Mediterraneo orientale una nave da guerra russa.