Principalmente utilizzato per il Los Angeles Times Grand Prix, una gara riservata a vetture Sport prototipo disputatasi ogni anno dal 1957 al 1987 per raccogliere fondi da destinare alle attività di beneficenza del quotidiano californiano, venne in seguito utilizzato dalla Indycar negli anni ottanta.
Negli anni '80 l'impianto precipitò in un rapido ed inesorabile declino che lo portò alla definitiva chiusura in prossimità del decennio successivo. L'intervento dell'immobiliarista Fritz Duda (ex commentatore delle gare NASCAR per la Motor Racing Network) che a detta di molti avrebbe dovuto salvare l'intera struttura, finì per accelerare il processo di riconversione dell'autodromo, trasformato in un centro commerciale.
Il 12 giugno 1988 si tenne l'ultima gara NASCAR sul tracciato, che venne in seguito chiuso per i lavori edilizi. Nel 1989 il tracciato venne modificato: dalla Curva 7 una sinuosa bretella portava i piloti sul rettilineo di ritorno innestandosi con una curva a gomito in un punto intermedio tra il Ponte Bosch e The Dogleg, in quanto i lavori della zona residenziale avevano già invaso il centro del lungo rettilineo. Così modificato il circuito venne chiamato Riverside Regional Raceway e ospitò gare "club" ancora per poco, con l'attività agonistica terminata definitivamente il 2 luglio, dopo 32 anni di gare.
Nel 1992 aprì il centro commerciale nella zona nord, nei pressi della vecchia Curva 6 e delle Esses, mentre alcune case vennero costruite nella zona centrale e meridionale: sulle mappe topografiche dei primi anni novanta erano ancora visibili i resti della Curva 9 e del suo muretto esterno, mentre il vecchio edificio amministrativo rimase in piedi fino al 2005, quando fu demolito per far spazio ad altre abitazioni.
Nel 2003 venne annunciato il progetto di un nuovo autodromo di 4,8 km da costruire a Merced, in California, con un disegno del tracciato simile a quello del Riverside International Raceway. L'impianto avrebbe dovuto chiamarsi Riverside Motorsports Park, ma il progetto venne abbandonato nel 2009.
Descrizione Circuito
Per adattarsi alle esigenze delle diverse categorie che utilizzavano l'impianto e alle differenti lunghezze delle gare, l'autodromo era dotato di più configurazioni: prima di ogni evento, i commissari delimitavano i tratti inutilizzati del tracciato mediante coni stradali. Quattro erano le opzioni possibili a Riverside: il circuito lungo (5.26 km), quello corto (4.0 km), il circuito NASCAR (4.22 km) e il piccolo ovale da mezzo miglio ricavato nei pressi del traguardo (usato solo dal 1960 al 1966); a questi si aggiunge un "quinto" tracciato, cioè la "dragstrip" da un quarto di miglio per le gare di accelerazione, ricavata sul rettilineo di ritorno.
Il Circuito originale (1957-1968)
Il layout del circuito originale (utilizzato nel GP degli USA 1960 e rimasto invariato dal 1957 al 1968) partiva con la Curva 1, una veloce svolta a sinistra sulla cresta di un dosso, per poi immettersi su un breve rettilineo in discesa, seguito dall'altrettanto veloce Curva 2, che piegava verso destra e portava i concorrenti al tratto Esses, caratterizzato da una serie di curve e controcurve che terminava in salita al tornante denominato Curva 6. Da questo punto la pista scendeva lungo tratto un rettilineo verso il tornante Curva 7, il cui punto di frenata era su un dosso. Successivamente un altro rettilineo parallelo e opposto al precedente, che presentava una lieve salita in fondo, portava i concorrenti alla Curva 8. Questo impegnativo tornante "a raggio decrescente" immetteva sul lunghissimo rettilineo di ritorno (1,8 km), dalla ragguardevole larghezza e con una marcata discesa a circa metà della sua lunghezza (all'altezza del Ponte "Champion" - in seguito "Bosch" - chiamato col nome dello sponsor), che terminava direttamente nella Curva 9, l'ultima del tracciato, un lungo e ampio tornante dotato di una leggera sopraelevazione e con un muretto esterno che lo privava di qualunque via di fuga.Ragioni di sicurezza imposero nel 1969 una revisione del disegno della curva e dell'ultimo tratto di rettilineo: il raggio fu ampliato, l'inclinazione fu portata a 10° e nei pressi del punto di frenata fu creata una secca curva (chiamata the Dogleg o the Kink) che deviava a sinistra dal precedente tracciato, permettendo ai concorrenti coi freni in avaria di "tirare dritto" sull'asfalto non più utilizzato e arrestarsi in tutta sicurezza.
Albo d'oro:
1960 - Stirling Moss (Lotus)