Citazioni di una certa levatura

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scriuttura creativa

Vado alla ricerca della parola perduta, sono l’archeologo del concetto, trafugo nozioni cercando di non destar sospetto. Cerco di usare il modello di Milton Erickson per apparire convincente grazie a una dialettica arguta; sono l’allievo di Aristotele nella scuola di Mileto, convinto che la retorica sia l’arma più risoluta.

Tra volpe e cicogna, sono cicogna che l’esperienza ha reso più astuta.
La caduta in una lacuna lessicale mi farà incuriosire e rimettermi in corsa; vorrei una grammatica così ricca da quotarla in borsa; la cultura mi trattiene, mi segna la pelle come la mandibola di una morsa.

Colgo ogni sguardo, ogni gesto utile e ne faccio una risorsa. Sono come l’uomo di una favola di Rodari: adulto, ma con un orecchio da bambino per ascoltare il mondo in maniera diversa. Traccio una linea che divide quello che voglio dalla vita trascorsa.

Mi immergo nella lettura con la forza dell’apnea; ogni testo è una radura dispersa che vale la pena esplorare senza paura; ogni parola è un frutto maturo caduto in natura.

Se l’ignoranza è la fanteria che avanza allora la curiosità sarà la migliore armatura.
Sono come il topo Firmino di Sam Savage: mi nutro di pagine di libri e assimilo letteratura.

Porcogggiuda, oggi abbondo di citazioni di una certa levatura.

Credo che anche nella vita bisogna prendersi le giuste pause e mettere dei punti fermi. E questo significa dipendere fortemente dalla punteggiatura.

2 commenti

Elisa Biagiarelli

Questo piccolo testo è veramente molto interessante. Lo trovo molto vicino a ciò che passa per la mia testa ultimamente. Mi piacerebbe fare due chiacchere con lo scrittore. Intanto complimenti, mi è piaciuto veramente