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Creato il 14 marzo 2016 da Marvigar4

Bongiorno-Longari

“Ahi ahi ahi, signora Longari: mi è caduta sull’uccello”

Giovedì 7 maggio 1970 la ventisettenne Giuliana Toro in Longari, nata a Popoli in provincia di Pescara, esordì al quiz televisivo Rischiatutto condotto da Mike Bongiorno portando come materia la storia della Repubblica romana. Giuliana Longari non solo vinse al debutto, ma rimase in gara per 11 puntate accumulando una cifra di 13 milioni di lire, equivalenti più o meno a 300.000 euro odierni. Gli italiani però ricordano questa concorrente per un episodio che non è mai avvenuto: secondo la leggenda metropolitana, in una puntata Mike Bongiorno avrebbe chiesto il titolo di un’opera di Igor Stravinskij (L’Uccello di fuoco) e la ragazza abruzzese sarebbe rimasta muta, al che il conduttore avrebbe rivolto alla signora la famosa frase “Ahi ahi ahi, signora Longari: mi è caduta sull’uccello”. La frase è circolata, ma è sempre stata smentita sia da Bongiorno che dalla signora, oltretutto non sono mai state rinvenute registrazioni della frase citata. Ad accorrere per spiegare la leggenda c’è Paolo Limiti, all’epoca uno degli autori di Rischiatutto, che in un’intervista a Sorrisi del 2004 dice quanto segue: «A distanza di anni però posso svelarti la verità su quella più celebre che, curiosamente, fu forse l’unica studiata a tavolino. Non c’entra la Longari, non c’entra L’uccello di fuoco di Stravinskij: era il Rischiatutto, questo sì, e la protagonista fu una concorrente che non vinse nulla e che nessuno ricorda, mi sembra di Genova. Quella sera c’era la colonna con le domande sulla “ornitologia” e nel suo camerino Mike, prima della trasmissione, mi disse: “Se sbaglia una qualsiasi risposta, io dico ‘Che peccato, mi è caduta sull’uccello’”. E così fu, per la gioia trentennale dei suoi biografi». La versione della signora Longari è diversa, raccolta nel 2000 in una intervista sul Corriere: «“Per l’ennesima volta devo ribadire che Mike non disse mai quella battuta, ‘Signora Longari mi è caduta sull’uccello’ (a proposito di una risposta sbagliata su L’uccello di fuoco di Stravinskij, ndr): non si sarebbe mai permesso. Le cosiddette gaffe di Mike non esistono: lui pilota tutto e sa esattamente cosa dire, cosa sbagliare e dove fermarsi. Dunque una battuta così sarebbe stata troppo volgare per quei tempi. Lui stesso ammette che l’avrebbero cacciato dalla Rai”. Ma allora come può essere nato questo aneddoto che dura da 30 anni? “Pare che Mike l’abbia detta sul serio questa battuta ma non a me”».


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